A Cagliari, l'Inter vince 3-0 nella 18esima giornata di Serie A
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Quinta vittoria di fila: l'Inter porta via tre punti anche a Cagliari.
Apre le marcature Bastoni. Poi, dopo due mesi, si sblocca anche Lautaro. Inevitabile: dieci gol in dieci partite contro il Cagliari. Sui primi due gol c'è lo zampino di Barella, fischiato ma anche applaudito dai suoi vecchi tifosi: due assist. Segna anche Calhanoglu su rigore. Per la squadra di Inzaghi una partita fotocopia di quella con il Como: primo tempo zero a zero, poi accelerazione e vittoria. Ma senza forzare. In pratica la vera partita dell'Inter è quella che inizia col gol di Bastoni e si chiude con il rigore del 3-0. Inter con il suo collaudato 3-5-2 e con la formazione migliore nonostante la Supercoppa alle porte. Darmian, Pavard e Acerbi sono rimasti a casa, recuperato e in campo De Vrij. Per il Cagliari la vera novità è il ritorno in porta di Scuffet: chiusa per ora la parentesi Sherri.
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È la solita Inter: con calma macina gioco e movimenti a occhi chiusi. E le occasioni arrivano. Nel primo tempo sono almeno tre: un tiro da fuori di Thuram respinto da Scuffet, un rimpallo che mette Barella nelle condizioni di fare male con Zappa che ci mette una pezza. Poi Mkhitaryan non punisce. E quindi Lautaro, nove reti in nove sfide contro il Cagliari in campionato: tuffo quasi rasoterra per colpire di testa su cross di Mkhitaryan e palla alta. Il Cagliari non tira in porta, ma non è male. Tiene bene il campo, conquista cinque angoli e questo più o meno basta. Scintille a fine primo tempo tra Mina da una parte e Lautaro e Thuram dall'altra. Prima tegola per il Cagliari nell'intervallo: proprio il difensore colombiano, baluardo difensivo e caratteriale del Cagliari, non ce la fa, entra Wieteska.
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Dalle scalette della Domus dopo l'intervallo, esce l'Inter che vuole chiudere la faccenda. Il gol arriva, inevitabile. Non sembra nemmeno un'azione irresistibile. Barella rimette in mezzo un pallone da destra. E il cross diventa un assist: Bastoni colpisce di testa da posizione angolatissima. La palla si impenna, Scuffet e Luperto non ci arrivano: la parabola si adagia lentamente in fondo alla rete. Tutto potrebbe cambiare se, sull'assist di Marin, Piccoli arrivasse mezzo secondo prima di Sommer. Ma lo svizzero è puntualissimo, l'uscita è pulita. Il rigore non c'è. Finisce lì. Poi ancora Barella: manda in gol anche Lautaro. Il tre a zero nasce da un fallo di mano di Wieteska, scomposto nell'intervento aereo davanti a Scuffet. Non c'è più partita, solo sostituzioni. Molti tifosi rossoblu escono prima e dalla curva parte la contestazione: gli ultrà ce l'hanno con il presidente Giulini. Ma anche la squadra è sotto accusa: più per la sconfitta di Venezia che per la sconfitta con l'Inter. La squadra di Nicola resta al terzultimo posto, prima della Befana scontro decisivo a Monza. Una squadra che non sa segnare, a parte il gol di Pavoletti contro il Venezia, zero reti con Fiorentina, Atalanta, Juventus (in coppa) e ora con l'Inter.
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