"Non ho mai saputo che il monossido
di carbonio potesse essere usato in modo improprio. Ho sentito
dire che se ciò accade ci possono essere problemi di salute. Ma
quando lo si fa una volta sola, è come fumare una sigaretta e ci
sono molte persone che fumano sigarette ogni giorno. Io non ho
mai fumato e non lo farò". Jonas Vingegaard, ciclista della
Visma-Lease a Bike, ha parlato della pratica del 'rebreathing'
nel corso di una conferenza stampa. "Noi abbiamo utilizzato
questo metodo solo per testare l'efficacia dei training camp in
altitudine" ha aggiunto il danese.
L'utilizzo di strumenti chiamati 'rebreather' da parte di
alcune squadre sta suscitando un dibattito sempre più acceso nel
mondo del ciclismo. Si tratta di apparecchi che consentono
l'inalazione di piccole quantità di monossido di carbonio per
ottimizzare l'allenamento in altitudine, aumentando la capacità
aerobica.
Una pratica che ha attirato l'attenzione dell'Unione
ciclistica internazionale (Uci), che di recente ha richiesto
alla Agenzia mondiale antidoping (Wada) di esprimersi
ufficialmente sulla legalità di questo metodo. Al riguardo
Vingegaard ha preferito non prendere posizione: "E' una
questione difficile, ma se lo vieteranno, ovviamente non lo
utilizzerò mai più".
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