L'impronta di carbonio della Apple e dei suoi prodotti è calata a livello mondiale del 3% tra il 2012 e il 2013. Lo rende noto la casa di Cupertino in un rapporto online intitolato 'Il nostro progresso', nel quale si sottolinea che si tratta del primo calo registrato negli ultimi 7 anni.
"Grazie agli investimenti nell'energia pulita - si legge nel documento Apple - le nostre emissioni gas serra sono calate del 31% dal 2011. E questo nonostante un aumento globale dei consumi di energia del 42%.
Da più di 20 anni Apple si impegna a ridurre il suo impatto e quello dei suoi prodotti sull'ambiente e questo è diventato ancora più vero con la gestione di Tim Cook e dal 2009 Cupertino pubblica ogni anno rapporti dettagliati sull'impatto ambientale.
Nel 2013 la mela morsicata ha prodotto 33,8 milioni di tonnellate metriche di gas serra. Attualmente le energie rinnovabili alimentano 145 Apple Store negli USA, il 100% di quelli australiani, tutti i data center - tra cui ovviamente quello nuovissimo di Reno nel Nevada -, e il 94% dei campus Apple. Negli ultimi tre anni, si sottolinea inoltre nel documento, il programma di efficientamento energetico di tutti gli immobili e uffici Apple ha portato a un risparmio di 28,5 milioni di kWH di energia elettrica e 2,1 milioni di metri cubi di gas naturale.
"L'energia più pulita è però quella che non si consuma - sottolinea Lisa Jackson, vicepresidente per le iniziative ambientali - e dal 2008 abbiamo ridotto del 57% il consumo totale di tutti i prodotti Apple. Ognuno dei nostri prodotti oggi eccede le già ristrette specifiche ambientali dello standard 'Energy Star'". Inoltre, aggiunge, "abbiamo riciclato più di 190 milioni di chilogrammi di componenti elettronici. Adesso gli Apple Store ritirano gratuitamente ogni prodotto Apple destinato alla rottamazione e lo riciclano responsabilmente".
Il rapporto evidenzia però anche i problemi importanti da risolvere: il consumo di acqua, cresciuto sostanzialmente nel 2013 in parte per le nuove costruzioni e per l'espansione di altre attività, e le emissioni dei produttori associati, che rimangono la porzione maggiore di tutta l'impronta di carbonio di Cupertino e che la Apple si è impegnata a risolvere.