Nel conflitto in Ucraina, c'è una storia di sabotaggio tecnologico che riguarda trattori agricoli, in un momento in cui il grano e i raccolti sono un tema centrale della guerra. Come riporta la Cnn, dei soldati russi hanno aiutato a depredare un concessionario ucraino a Melitopol, portando via una trentina di macchine agricole, poi spedite in Cecenia. Valore complessivo, circa cinque milioni di dollari. Ma al loro arrivo in Cecenia hanno scoperto che i trattori erano stati bloccati da remoto ed erano quindi inservibili e impossibili da smerciare. Erano stati, come si dice in gergo informatico, 'brickati'. Sono macchine agricole molto sofisticate, dotate di sensori, di Gps e di un sistema di controllo remoto via Internet.
La Cnn ha una fonte a Melitopol, città occupata dai russi dagli inizi di marzo, che ha spiegato come il tutto sia iniziato con il sequestro di due mietitrebbie, un trattore e una seminatrice. Nelle settimane successive tutto il resto dei macchinari è stato rimosso: in tutto 27 macchine agricole. Uno dei camion utilizzati per il trasporto aveva una "Z" bianca dipinta. L'attrezzatura, bloccata da remoto, ora sembra languire in una fattoria vicino a Grozny. Ma, secondo la fonte della Cnn, sembra che si stiano cercando consulenti in Russia per aggirare le protezioni. La scorsa settimana - spiega l'emittente - il sindaco di Melitopol ha pubblicato un video che mostra un convoglio di camion in partenza dalla città presumibilmente carico di grano.