Sviluppata una nuova pelle artificiale per robot sempre più 'amici' dell'uomo, capaci di assistere le persone in modo sicuro sia nel lavoro che nella vita quotidiana: è dotata di sensori tattili di nuova generazione capaci di localizzare e rilevare l'intensità della forza di contatto, proprio come fanno i recettori della pelle umana chiamati 'corpuscoli di Ruffini'.
Il risultato, che apre nuovi scenari applicativi che vanno dalla robotica medica all'industria 4.0, è pubblicato su Nature Machine Intelligence in uno studio coordinato dall'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in collaborazione con l'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), le Università Sapienza di Roma, Campus Bio-Medico di Roma e Ca' Foscari Venezia, con il Centro di Competenza ARTES 4.0.
Questa tecnologia si inserisce nel quadro della cosiddetta robotica collaborativa, con scenari diversi come la robotica medica, la robotica chirurgica, la robotica per l'assistenza personale e permetterà ai robot di interagire con le persone assistendole nel modo più sicuro nei compiti quotidiani. Un altro scenario è quello dell'industria 4.0: il robot potrà diventare un compagno del lavoratore permettendo di alleviare i compiti e la fatica fisica e riducendo l'incidenza degli infortuni.