(ANSA) - MILANO, 23 NOV - Negli ultimi dodici mesi, il 32%
delle organizzazioni di tutto il mondo ha subito, più volte, la
compromissione dei propri dati. A rivelarlo è l'ultima edizione
del Cyber Risk Index, il report elaborato da Trend Micro,
azienda che si occupa di cybersecurity. Realizzato in
collaborazione con il Ponemon Institute, lo studio calcola il
divario tra le difese informatiche di un'azienda e la
possibilità di subire un attacco. Il Cyber Risk Index si basa su
una scala numerica che va da -10 a 10, con il primo valore che
rappresenta il rischio più alto. L'indice globale, secondo gli
esperti di Trend Micro, è passato da -0,04 nella seconda metà
del 2021 a -0,15 nella prima metà del 2022, con un aumento in
sei mesi. Una tendenza che si riflette anche sul numero di
organizzazioni in tutto il mondo che hanno subito un attacco
informatico "riuscito". SI passa dall'84% al 90% nel semestre di
riferimento.
Trend Micro prevede anche un'ascesa nel monte di imprese che
potrebbero essere compromesse nel prossimo anno, con una
percentuale dell'85% rispetto al precedente 76%. "È difficile
proteggere ciò che non si può vedere. Il lavoro ibrido ha
inaugurato una nuova era di ambienti tecnici complessi e
distribuiti e molte organizzazioni si sono trovate in difficoltà
nel contrastare le lacune relative alla visibilità nel momento
in cui la superficie esposta agli attacchi è sempre più ampia"
ha affermato Salvatore Marcis, Technical Director di Trend Micro
Italia. "Per evitare che la superficie indifesa aumenti
vertiginosamente, è necessario combinare il monitoraggio delle
risorse con il rilevamento e la risposta alle minacce,
all'interno di un'unica piattaforma". Lo studio ha evidenziato
anche le principali minacce cyber nella prima metà del 2022. Al
primo posto la compromissione delle email di business, poi il
clickjacking, che induce un utente a cliccare su un elemento
della pagina web invisibile, l'attacco fileless, che prende di
mira la memoria del computer, infine ransomware e il furto di
credenziali. (ANSA).