Come evidenza dell'impegno nel contrastare la disinformazione in Europa, TikTok ha pubblicato il suo primo report basato sul nuovo Codice di Buone Pratiche sulla Disinformazione dell'Unione Europea. Un documento che arriva dopo mesi di lavoro in stretta collaborazione con gli altri segnatari e la Commissione. Il rapporto comprende oltre 2.500 fonti in 30 diversi Paesi in Europa, con riferimento all'ultimo trimestre del 2022. Secondo il social, meno di una visualizzazione su 10 mila ha riguardato contenuti individuati e rimossi per violazioni delle policy di TikTok sulla disinformazione dannosa. In applicazione delle norme che non consentono a esponenti politici di pubblicare annunci a pagamento su TikTok, sono stati rimosse 191 inserzioni che hanno violato la policy. Ed è stato inoltre adottato un approccio su più fronti riguardo alle stringenti politiche pubblicitarie, che proibisce espressamente i comportamenti e i profili fuorvianti, non autentici o ingannevoli. Oltre ad adottare misure per proteggere la community dalla disinformazione dannosa, TikTok mette a disposizione degli utenti fonti d'informazione autorevoli riguardo a tematiche quali il Covid-19, la Shoah e la guerra in Ucraina. Dal luglio 2020, per esempio, il centro informazioni sul Covid-19 è stato visualizzato più di 5 miliardi di volte in tutto il mondo, mentre all'inizio della guerra in Ucraina, per aiutare la community a valutare i contenuti visualizzati online e prendere decisioni informate, TikTok ha condiviso suggerimenti sull'educazione digitale sviluppati in collaborazione con la National Association for Media Literacy Education e con l'organizzazione non-profit MediaWise. "Anche se significa molto per noi poter fornire per la prima volta un simile livello di dettaglio, ci rendiamo conto che c'è ancora molto lavoro da fare" ha spiegato Caroline Greer, Director of Public Policy and Government Relations, Bruxelles. "Nei prossimi mesi investiremo in numerose iniziative, con nuove funzionalità in termini di sicurezza e attività volte ad affrontare il maggiore rischio e impatto delle informazioni fuorvianti derivante dal proseguire della guerra in Ucraina".