(ANSA) - ROMA, 7 GIU - Cresce l'allarme per il "ransomware",
la famiglia di virus informatici che prendono "in ostaggio" pc e
smartphone (criptandone i dati) e che chiedono un vero e proprio
riscatto agli utenti per riaverne l'accesso. Ormai, secondo
esperti Intel interpellati dalla Bbc, ci sono 120 famiglie
diverse di virus di questo tipo e le tipologie di ransomware
sono aumentate di un quarto solo nei primi tre mesi di
quest'anno. Inoltre a crescere è anche l'infrastruttura dei
criminali informatici, che guadagnano sempre di più dai riscatti
e quindi riescono a investire in tecnologia per crescere.
"Il ransomware e il cryptomalware stanno aumentando un tasso
allarmante e non mostrano segni di stop", afferma Raj Samani di
Intel Security. La crescita, oltre un quarto nel primo trimestre
del 2016, secondo l'esperto è da addebitare anche alla grossa
quantità di software disponibile gratuitamente online che viene
usata da hacker non necessariamente inseriti in organizzazioni
criminali. Bart Parys, ricercatore, aggiunge che il ransomware è
facile da usare, ha bassi rischi e offre ritorni importanti.
Delle oltre 120 tipologie finora individuate tra le più diffuse
c'è il Cryptolocker, dal quale più volte anche la Polizia
postale italiana ha messo in guardia.
Negli Stati Uniti si calcola che lo scorso anno le vittime di
questi virus abbiano pagato complessivamente ai cybercriminali
24 milioni di dollari. Secondo l'ultimo rapporto globale di
Verizon gli attacchi di ransomware nell'ultimo anno sono
cresciuti del 16%. A febbraio una clinica di Hollywood è rimasta
'paralizzata' in seguito a un attacco ransomware dei suoi
sistemi informatici: ai 'sequestratori 2.0' avrebbe pagato circa
17mila dollari. (ANSA).