ROMA - Il "ransomware", la famiglia di virus che prendono in "ostaggio" computer e smartphone criptandone i dati e chiedendo un riscatto agli utenti per riaverli, è diventata la minaccia informatica più redditizia di sempre: ai criminali garantisce un utile di 34 milioni di dollari l'anno. A dirlo è il rapporto di metà anno sulla sicurezza informatica di Cisco che sottolinea come davanti a questi attacchi, che saranno sempre più "sofisticati", le organizzazioni siano ancora "impreparate".
Dietro l'angolo, spiega la compagnia, ci sono virus "ransomware" in grado di replicarsi da soli all'interno dei sistemi informatici prima di sferrare richieste coordinate di riscatto. Altro dato preoccupante che emerge dal report è che in media le organizzazioni impiegano dai 100 ai 200 giorni per identificare nuove minacce. Una tempistica "inaccettabile", spiega Cisco, perché dà ai cybercriminali tutto il tempo per agire e provocare danni prima di essere fermati.
Nella prima metà dell'anno sono state in particolare organizzazioni in settori critici come la sanità a registrare un aumento di attacchi. Ma il rapporto indica che nessun settore e nessuna regione del mondo può dirsi al riparo da questa minaccia. Dalle Ong alle imprese 'tech', tutte le compagnie hanno registrato attacchi in aumento.