ROMA - Il crimine informatico fa registrare situazioni da "allarme rosso" e l'eccellenza italiana della ricerca fa quadrato per cercare soluzioni: nasce il Comitato nazionale per la ricerca in cybersecurity. Aperto a tutte le organizzazioni di ricerca nazionali, in fase iniziale l'organismo è costituito dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dal Consorzio interuniversitario nazionale per l'informatica (Cini), che ne danno notizia in una nota congiunta.
Il comitato punta a coordinare l'eccellenza nazionale della ricerca sulla sicurezza informatica. Tra gli obiettivi punta a progettare un ecosistema più resiliente ai cyber-attacchi, nonché a svolgere attività di formazione e di collaborazione con organizzazioni omologhe europee e internazionali.
L'accordo è stato firmato dal presidente del Cnr, Massimo Inguscio, e dal presidente del Cini, Paolo Prinetto, alla presenza del prefetto Alessandro Pansa, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica della presidenza del Consiglio dei ministri.
"Lo sviluppo delle tecnologie per la cybersecurity non è solo un'esigenza per la sicurezza del Paese, ma anche una grande opportunità di sviluppo", afferma Massimo Inguscio. "Il mercato mondiale della sicurezza informatica - prosegue - è destinato a crescere da 75 miliardi di dollari, valore generato nel 2015, a 170 nel 2020. Si prevede che la domanda mondiale di posti di lavoro in questo campo sarà di 6 milioni entro il 2019, con un deficit previsto di 1,5 milioni di posti".