ROMA - Sempre più siti web 'bucati' dagli hacker: tra il 2015 e il 2016 sono aumentati del 32% e la tendenza non è destinata a rallentare visto che i cyber-criminali diventano sempre più aggressivi e i siti sempre più "vecchi" e meno protetti. È quanto emerge dal Rapporto sullo stato di sicurezza del web di Google, secondo il quale gli hacker sfruttano principalmente password deboli degli amministratori e mancati aggiornamenti di sicurezza.
Google fornisce avvisi quando rileva siti compromessi e afferma che oltre l'80% è stato in grado di ripulire la propria piattaforma. Tuttavia oltre la metà di coloro che gestiscono siti violati non lo sa nemmeno perché i siti non sono stati verificati dal motore di ricerca (che ha uno strumento ad hoc, disponibile gratuitamente). La compagnia individua anche alcune tipologie ricorrenti di violazioni da parte degli hacker, come l'inserimento di pagine con contenuti senza senso create ad arte per ingannare gli utenti o la creazione di testi giapponesi collegati a finti siti di merce griffata.