Matteo Salvini, leader della Lega, nell'ultimo mese su Facebook ha continuato a crescere in termini di 'engagement rate', cioè di interazioni. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è cresciuto di più di tutti in termini di fan, proporzionalmente alla sua base iniziale. Luigi Di Maio, a capo del Movimento 5S ha recuperato terreno in termini di follower nelle ultime settimane, ma non tanto a livello di interazioni. La presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni è cresciuta sia per fan che per engagement. Silvio Berlusconi, presidente di forza Italia, ha faticato ad emergere. Sono le elaborazioni di Vincenzo Cosenza, esperto di social media, su quanto è accaduto su Facebook per le elezioni Europee e amministrative.
Le elaborazioni di Cosenza sono state messe nero su bianco in un grafico che ha valutato le performance su Facebook, negli ultimi due mesi, dei principali leader di partito. Si evince così che Salvini è cresciuto di quasi il 13% in termini di engagement, cioè di interazioni, ma meno significativamente in termini di fan. "La sua base è già la più ampia di tutti", osserva l'esperto che aggiunge come abbia "inciso la spesa in advertising di oltre 120mila euro" (il social di Zuckerberg nei giorni scorsi ha messo in chiaro le cifre spese da leader e partiti per la campagna elettorale, ndr).
Zingaretti, invece, è cresciuto più di tutti in termini di fan (proporzionalmente alla sua base iniziale), registrando un +0,41% in media ogni settimana "ma ha iniziato tardi". Di Maio e Berlusconi, su Facebook, sono i meno performanti. Al contrario la Meloni è la più performante, poiché è cresciuta in termini di follower e interazioni.
Facebook con i suoi 30 milioni di utenti italiani "non è rappresentativo dell'elettorato ma si può dire che la sua osservazione attenta può dare segnali soprattutto su fenomeni popolari, segnali che poi vanno approfonditi con altre tecniche di ricerca tradizionali", osserva Cosenza. E' ancora importante monitorare i social in occasione di un appuntamento elettorale, conclude l'esperto, "non per la precisione statistica ma per cogliere la voce, le opinioni di quella metà di italiani che la usa".