Facebook nel mirino delle autorità americane. L'amministrazione Trump fa causa al social media accusandolo di discriminazioni contro i lavoratori americani: la società di Mark Zuckerberg - è l'accusa - avrebbe illegalmente riservato 2.600 posti di lavoro per gli immigrati con il visto H-1B che stava sponsorizzando per ottenere la carta verde fra il 2018 e il 2019.
E Facebook è sotto pressione anche da parte degli stati americani: 40, guidati da New York, dovrebbero presentare nei prossimi giorni un'azione antitrust.
L'affondo della Casa Bianca apre un nuovo fronte di scontro fra Trump e i social media, ai quali il presidente vuole togliere l'immunità rendendoli più responsabili per i contenuti sulle loro piattaforme. Secondo l'accusa, Facebook non ha adeguatamente pubblicizzato le posizioni disponibili sul proprio sito internet e ha richiesto ai candidati di mandare via posta le loro domande invece che accettarle online. "E anche quando i lavoratori americani hanno presentato le loro carte non sono stati considerati per le posizioni disponibili. In parole semplici, Facebook ha riservato le posizioni per coloro che erano in possesso di visti", si legge nell'azione legale avviata dall'amministrazione Trump.
"Stiamo cooperando con le il Dipartimento di Giustizia", afferma un portavoce di Facebook.