Tra un anno, forse due, le password saranno solo un lontano ricordo. In un mondo digitale dove "123456" è ancora la chiave alfanumerica più utilizzata per accedere ad app e servizi, i big dell'hi-tech sembrano aver trovato una soluzione per rendere il contesto più sicuro. Apple, Google e Microsoft, di norma concorrenti nel settore dell'informatica con i loro prodotti e software, hanno unito le forze per sviluppare una piattaforma unica che porterà una vera rivoluzione nel settore della tecnologia. Basterà infatti solo lo smartphone per entrare nel profilo social o conto bancario, app di posta elettronica e quant'altro, grazie ad un sistema unico di login, basato sullo standard sviluppato dalla Fido Alliance, un consorzio di aziende che lavora su protocolli di sicurezza. Uno scenario, quello della debolezza nell'uso delle password tradizionali, che mai come oggi necessita di un cambio di passo importante verso metodi più semplici e veloci di protezione delle credenziali. Basti pensare che secondo il rapporto annuale di Verizon sulle violazioni dei dati informatici, l'80% di queste è stato causato da password insicure e deboli, le classiche sequenze di numeri ripetute per la maggior parte dei siti a cui le persone si registrano. In occasione del "Password Day" del 5 maggio, l'azienda NordPass che in portafoglio ha anche un gestore di password, ha ricordato come in Italia, nel 2021, la più utilizzata sia stata ancora "123456", seguita da alcune varianti e dall'intramontabile "qwerty" e "000000".
Le stesse combinazioni, per NordPass, vengono usate dai manager aziendali, che mettono in continuo pericolo l'incolumità delle reti per le quali lavorano. Non a caso gli esperti del Clusit, l'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, hanno proposto quest'anno di dedicare una giornata alla "Secure Authentication", per creare consapevolezza sulla difesa degli accessi. Una volta che il nuovo metodo creato di concerto da Apple, Google, Microsoft sarà attivo, entro il 2023, si potrà entrare su siti e app semplicemente sbloccando il telefono, con il codice già inserito ogni giorno oppure tramite il riconoscimento di impronte e viso.
Di fatto, lo smartphone diventa la sola chiave per autenticarsi ai servizi compatibili, tra cui quelli che già supportano lo standard della Fido Alliance, dagli e-commerce alle applicazioni di streaming multimediale e archivi di documenti, foto e video sul cloud. Uno smacco ai criminali informatici, che per intrufolarsi negli account delle vittime non potranno più fare affidamento ad attività subdole come la diffusione di virus sui cellulari; sconfitti da un sistema che, per dare il via libera all'accesso, richiede di "leggere" fisicamente i polpastrelli o il volto registrato, senza ulteriori vie di uscita.