La clinica di Hollywood i cui computer erano stati presi in ostaggio da hacker anonimi ha pagato un riscatto da circa 17mila dollari ai "sequestratori 2.0". Il Ceo dell'Hollywood Presbyterian Medical Center, Allen Stefanek, ha reso noto di di aver pagato 40 bitcoin (16.600 dollari), la cifra richiesta dagli hacker, che come sempre hanno scelto la valuta virtuale per non essere rintracciabili.
"Il modo più rapido ed efficace per ripristinare i nostri sistemi e le nostre funzioni amministrative è stato quello di pagare il riscatto e ottenere la chiave di decriptazione", ha detto Stefanek.
L'attacco informatico di tipo "ransomware", un malware che prende in ostaggio pc e smartphone rendendoli inutilizzabili finché non si paga il riscatto, era stato sferrato il 5 febbraio scorso, e per una decina di giorni aveva costretto il personale della clinica a usare carta e penna per gestire i dati dei pazienti. Gli hacker inizialmente avevano chiesto oltre 3 milioni di dollari, ma sembra che nel corso delle trattative abbiano ridotto le pretese a una cifra più ragionevole.
Le principali società di sicurezza informatica sono concordi nell'individuare una crescita progressiva degli attacchi ransomware, che nel corso del 2015 sono più che raddoppiati.
Secondo gli esperti di Cisco, ogni campagna hacker di tipo ransomware frutta ai cybercriminali 34 milioni di dollari all'anno. Le vittime variano dal singolo utente alle grandi società, con richieste di riscatto proporzionate e variabili da qualche centinaio a decine di migliaia di dollari.