ROMA - Dopo la scoperta di una falla di sicurezza nei processori, oltre a Intel e Arm - due aziende produttrici di chip - anche Apple è chiamata in causa in Israele. Secondo il sito Hamodia, un gruppo di utenti israeliani ha presentato una richiesta al tribunale distrettuale di Haifa per una causa legale contro Intel, Arm e Apple, basata sulle recenti rivelazioni che i processori prodotti da Intel sono hackerabili.
Tra i querelanti - secondo il sito - ci sono utenti di computer e smartphone che includono i processori prodotti dalle aziende. "Qualcosa di nuovo è apparso sul panorama tecnologico - scrive Rimon Zinati, l'avvocato che li rappresenta -. I nostri peggiori incubi si sono avverati e una gigantesca bolla tecnologica è esplosa. Che questo sia un terremoto è un eufemismo. Dall'annuncio da parte delle aziende delle vulnerabilità dei loro prodotti ci rendiamo conto che non abbiamo un minimo di privacy". Il tribunale dovrebbe esprimersi in merito nelle prossime settimane. Negli Stati Uniti ci sono già tre class action contro Intel.
Le due vulnerabilità scoperte da un gruppo di ricercatori indipendenti e rese note i primi di gennaio si chiamano Meltdown e Spectre e in teoria possono consentire ai cybercriminali di ottenere importanti informazioni degli utenti sfruttando la velocità di calcolo dei processori. Intel, Apple, Google, Microsoft e tutti i big del settore hanno già distribuito aggiornamenti per risolvere questi potenziali problemi.