Dopo anni di silenzio, Snapchat parla pubblicamente del fatto di essere stata copiata da Facebook, e lo fa per dare una stoccata al social network dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Parlando a una conferenza tecnologica in California, il Ceo di Snapchat, Evan Spiegel, ha detto: "Saremmo davvero grati se copiassero anche le nostre pratiche di protezione dei dati".
Il riferimento è alle funzioni di Snapchat che sono state copiate nel corso degli ultimi due anni da Facebook e dalle altre app del suo ecosistema, da Instagram a WhatsApp e Messenger. In primo luogo delle Storie, cioè quei racconti della giornata fatti di foto e video che scompaiono 24 ore dopo la pubblicazione. Ma anche le maschere, ossia i filtri che si sovrappongono al viso dell'utente quando si scatta un selfie.
La risposta di Facebook non si è fatta attendere. Alex Stamos, a capo della sicurezza del social network, ha ricordato a Snapchat i casi di revenge porn, cioè la pubblicazione di foto osé da parte degli ex, per vendetta.
"L'implicita promessa di Snapchat che le foto scompaiano davvero, insieme alla scarsa sicurezza delle Api, ha portato a serie fuoriuscite di revenge porn - ha twittato Stamos -. Quindi no, non penso che copiare Snapchat sarebbe una mossa intelligente".