PALERMO - La start up siciliana 'WeVoz', di Termini Imerese, specializzata in 'vocal content', ha lanciato sul mercato un nuovo social network "made in Italy" interamente dedicato alla voce wevoz.com, accessibile da tutti i browser ed anteprima di una app. 'WeVoz' unisce la parola inglese "We" (noi, inteso come comunità di persone) con la parola spagnola "Voz" (voce). Il valore della community è al centro: l'utente può dar voce liberamente alla propria individualità, nel rispetto delle differenze di pensiero e nei limiti di legge. Il servizio gratuito di social networking arricchisce l'efficacia del testo con la comodità dell'audio per offrire all'utente un'esperienza interattiva, innovativa e 'screenless'.
Con un'impostazione grafica chiara e facilmente fruibile, il nuovo social audio ha una struttura essenziale che offre contenuti diretti e accessibili da parte di tutti. È un twitter della voce in cui la community può interagire tramite i "voz", contenuti vocali di breve durata che scorrono nella timeline tramite un player automatico. Il sistema consente la riproduzione continua dei contenuti offrendo all'utente la possibilità di essere social senza utilizzare lo schermo e svolgendo altre attività. A differenza di altre piattaforme, WeVoz è dotato di tecnologia 'speech to text': un modello proprietario e di ultima generazione che consente di trascrivere simultaneamente il messaggio audio.
"WeVoz è un nuovo modo di essere social, di comunicare e relazionarsi con gli altri in maniera sana senza dover restare incollato ad uno schermo - spiega Christian Di Sante, uno dei fondatori-. È il primo social che mette la vita dell'utente al centro dell'intero progetto e guarda alla community come obiettivo piuttosto che come strumento. A differenza di altri social, su WeVoz non è l'algoritmo ad incidere sulla viralità di un contenuto ma gli stessi utenti che premiano i voz più apprezzati. E una piattaforma unica nel panorama digital, un progetto ambizioso che nel 2022 coinvolgerà vozzer, creators, aziende e utenti di tutte le età", conclude.
(ANSA).