Microsoft si appresta ad appoggiare Apple nel braccio di ferro con l'Fbi per la richiesta di sblocco dell'iPhone. Lo ha riportato la Cnbc, sottolineando che l'azienda di Redmond dovrebbe presentare una documentazione a sostegno di Cupertino. La decisione di Microsoft sembra in controtendenza rispetto a quella del suo fondatore Bill Gates, che nei giorni scorsi si è schierato con l'Fbi. ''C'è bisogno di una legge del 21mo secolo per affrontare problemi del 21mo secolo'', afferma Microsoft.
Al fianco dell'azienda guidata da Tim Cook sono scesi in campo anche Google e Twitter, secondo la Cnbc i due colossi presenteranno in tribunale mozioni a sostegno.
Nel frattempo Apple ha arruolato uno degli sviluppatori di Signal, la chat preferita da Edward Snowden per la sua sicurezza. Si chiama Frederic Jacobs e ha annunciato su Twitter il passaggio al team CoreOs di Apple da questa estate.
I'm delighted to announce that I accepted an offer to be working with the CoreOS security team at Apple this summer.
— Frederic Jacobs (@FredericJacobs) 25 febbraio 2016
Non è chiaro il ruolo che sarà ricoperto dallo sviluppatore, ma questa notizia diventa significativa in un clima di scontro con l'Fbi per lo sblocco dell'iPhone del killer di San Bernardino. E dopo l'intenzione di Apple di voler alzare il livello di sicurezza di iPhone e iCloud. Signal usa un sistema di comunicazione criptata ed è stata approvata anche dalla Electronic Frontier Foundation (EFF), l'organizzazione mondiale non profit che si occupa di diritti digitali.
Ieri Apple, nella documentazione depositata in tribunale con la quale spiega il suo rifiuto alla richiesta dell'Fbi di sbloccare l'iPhone del killer di San Bernardino, ha ribadito che gli Stati Uniti non possono forzare la società a sbloccare gli iPhone dei terroristi. La richiesta, si legge, ''viola i diritti costituzionali''.
Sempre ieri, l'azienda californiana ha chiesto al giudice di annullare l'ordine per lo sblocco dell'iPhone del killer di San Bernardino. L'Fbi - ha denunciato Cupertino - sta cercando di acquisire un ''potere pericoloso'' tramite i tribunali.