ROMA - Potrebbe esserci la Corea del Nord dietro il maxi cyberattacco degli ultimi giorni che ha colpito centinaia di migliaia di computer in decine di Paesi: lo sostiene il ricercatore di Google Neel Mehta, che ha trovato delle similitudini tra il codice trovato nel ransomware WannaCry - cioè il software usato dagli hacker - ed i micidiali software utilizzati dal Lazarus Group, ovvero un gruppo di hacker ritenuto al soldo di Pyongyang. Lo riporta la Bbc online.
Secondo la società russa Kaspersky specializzata nella sicurezza informatica "la scoperta di Neel Mehta rappresenta l'indizio più importante ad oggi sulle origini di WannaCry": tuttavia, ha sottolineato, servirebbero molte più informazioni sulle precedenti versioni di WannaCry prima di arrivare a qualsiasi conclusione.
"In queste ore l'attacco continua e si è diffuso fortemente in Cina, ma per fortuna da noi non ci sono stati eventi disastrosi come in Gran Bretagna dove venerdì scorso è stato messo in tilt il sistema sanitario o a Taiwan dove è stata fermata una centrale elettrica". Lo spiega il capo della Poliza Postale, Nunzia Ciardi. "Avevamo più volte invitato i cittadini ad aggiornare il sistema operativo di Windows. Il ransomware - evidenzia - sfruttava proprio due falle di Microsoft che però erano già state risolte, sarebbe bastato fare i dovuti aggiornamenti".