NEW YORK - Facebook chiude il secondo trimestre sopra le attese confermando il buono stato di salute di Corporate America. L'utile netto del social network guidato da Mark Zuckerberg sale del 71% a 3,9 miliardi di dollari, su ricavi in aumento del 45% a 9,3 miliardi di dollari. Risultati ben oltre le previsioni di Wall Street che mettono le ali al titolo in Borsa, dove Facebook arriva a guadagnare l'1,75%.
Avanza anche Amazon alla vigilia della trimestrale: i titoli archiviano la seduta in progresso dell'1,24%, continuando il trend di rialzo degli ultimi mesi. La corsa che prosegue dalla fine del 2016 ha consentito ad Amazon di superare per la prima volta la soglia dei 500 miliardi di dollari di capitalizzazione, entrando in un ristretto club di aziende che include Apple e Alphabet. Per Jeff Bezos si tratta di un nuovo importante traguardo, raggiunto nonostante i ripetuti attacchi del presidente americano Donald Trump.
In attesa della trimestrale di Amazon, Corporate America ha gia' mostrato di essere in salute. Da Ford a Boeing, da Google a General Motors i colossi statunitensi hanno presentato conto oltre le attese. Una tendenza confermata da Facebook, che chiude il secondo trimestre con 2,01 miliardi di amici nel mondo e una macchina per la raccolta pubblicitaria che continua a crescere.
La pubblicita' sui dispositivi mobili ha rappresentato nel secondo trimestre l'87% dei ricavi totali di Facebook, in aumento dell'84% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. A contribuire al balzo del 45% dei ricavi anche Instagram. Facebook e Google si dividono il mercato della pubblicità digitale, anche se di recente la pressione su social network è aumentata con Snapchat, sempre più popolare fra i giovanissimi.
Facebook, così come Google,è anche sotto una crescente pressione per i contenuti pubblicati. Dopo le critiche per le 'fake news' circolate sul social network durante la campagna elettorale americana, Facebook ha annunciato una collaborazione con un think tank di Harvard per prevenire cyberattacchi durante le operazioni di voto al fine di ''proteggere gli organi della democrazia''.