Quello italiano è il mercato di riferimento per Huawei fuori dalla Cina, un mercato dove l'azienda si piazza al primo posto per volumi di vendita e dove ora punta a crescere nella fascia alta, presidiata da Apple e dai top di gamma di Huawei. A dirlo è Pier Giorgio Furcas, deputy general manager di Huawei, che in un'intervista all'ANSA snocciola i numeri della società nel Belpaese.
"Il mercato italiano è un faro che guida gli altri Paesi per la crescita", dice Furcas a Londra, a margine della presentazione dello smartphone Mate 20 Pro. "L'Italia è il primo mercato per Huawei, a eccezione della Cina, sia per fatturato che per quote di mercato. Inoltre in Italia Huawei e il suo marchio Honor sono primi per volumi di vendita", davanti anche a Samsung, mentre a livello globale il brand ha il secondo posto e precede Apple.
Oltre uno smartphone su tre venduto in Italia (35-37%) è prodotto dalla compagnia di Shenzhen, con Honor che incide per un 5-6%. Diversa, spiega Furcas, è la situazione nella fascia alta del mercato, dove Huawei ha raggiunto una quota del 15%, che ora punta a incrementare grazie al Mate 20 Pro e in generale all'innovazione guidata dai cospicui investimenti in ricerca e sviluppo (15% del fatturato).
"Stiamo mettendo a terra tutta la potenza di fuoco tecnologica di cui un'azienda grande come la nostra è capace", evidenzia Furcas. "Grazie a questa continua innovazione possiamo permetterci - unici insieme a Apple - di portare sul mercato uno smartphone che costa oltre mille euro (1.099 euro in Italia, ndr) con una doppia intelligenza artificiale capace, ad esempio, di riconoscere 4.500 immagini in un minuto".
In merito alle altre aziende cinesi che si stanno affacciando in Italia, da Xiaomi a Oppo, "non abbiamo paura dei cinesi", chiosa Furcas. "Con i nostri investimenti in ricerca e l'innovazione che produciamo, non temiamo nessuno".