Il parlamento australiano ha approvato una legge che chiede ai big della tecnologia di fornire alle forze dell'ordine e alle agenzie di sicurezza l'accesso alle comunicazioni crittografate, cioè quelle rese segrete grazie ad una particolare tecnologia, adottata ad esempio da WhatsApp.
Secondo il primo ministro australiano Scott Morrison - riporta l'Associated Press - la normativa costringe grandi aziende tecnologiche come Facebook e Google ad aiutare la polizia con i messaggi crittografati inviati, ad esempio, da estremisti e criminali. "E' molto importante per dare a polizia e agenzie di sicurezza la possibilità di entrare nelle comunicazioni crittografate", ha spiegato Morrison. Il partito laburista, all'opposizione, ha accettato di sostenere la norma come misura di emergenza in vista dei grandi raduni di folla di Natale e Capodanno. I difensori della privacy e i big della tecnologia si sono fortemente opposti al disegno di legge. Apple, scrive il New York Times, contesta l'idea "che l'indebolimento della crittografia sia necessario per aiutare le forze dell'ordine".
"Solo negli ultimi cinque anni - ha aggiunto - abbiamo elaborato oltre 26.000 richieste di informazioni da parte delle forze dell'ordine australiane per aiutare a indagare, prevenire e risolvere crimini". La società di Cupertino fu protagonista nel 2016 di un braccio di ferro con l'Fbi, proprio per l'accesso a conversazioni criptate sull'iPhone del killer di San Bernardino.