Facebook chiude il primo trimestre in forte crescita nonostante il coronavirus. Il boom degli utenti compensa infatti almeno in parte il calo dei prezzi e il rallentamento della raccolta pubblicitaria, rassicurando gli investitori e confermando il trend già osservato con Google.
I ricavi di Facebook nei primi tre mesi dell'anno sono saliti del 18% a 17,7 miliardi di dollari. L'utile netto si è attestato a 4,9 miliardi, o 1,71 dollari per azione, in forte aumento rispetto agli 0,85 dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Gli utenti attivi mensili sono stati 2,60 miliardi, sopra le attese degli analisti. Risultati positivi che mettono le ali ai titoli Facebook a Wall Street, dove nelle contrattazioni after hours arrivano a guadagnare il 9,83%, e stemperano i timori sui possibili effetti negativi del coronavirus sul social. Facebook precisa comunque di aver sperimentato un calo della domanda di pubblicità alla fine si marzo ma di aver intravisto segnali di stabilizzazione nelle prime tre settimane di aprile. Di fronte al quadro incerto il social di Mark Zuckerberg non offre alcuna guidance sui ricavi per il secondo trimestre.
Facebook quindi tiene di fronte al coronavirus, così come tengono Microsoft e Google. Mountain View ha chiuso il primo trimestre con ricavi in aumento del 13% a 41,2 miliardi di dollari. L'utile netto è salito a 6,8 miliardi di dollari dai 6,65 miliardi del 2019. "La perfomance è stata solida nei primi due mesi del trimestre, ma in marzo abbiamo sperimentato un significativo rallentamento dei ricavi pubblicitari", ha affermato Ruth Porat, chief financial officer di Alphabet.
Trimestre sopra le attese anche per Microsoft, che registra ricavi in aumento del 15% a 35,02 miliardi di dollari e un utile per azione di 1,40 dollari.