"L'Italia è tra i Paesi che sono stati più colpiti dall'infodemia". La disinformazione si alimenta di paure e ansie e si concentra sui Paesi più colpiti dal Coronavirus e quindi sulle "società più vulnerabili". Così la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jurova, alla presentazione di una comunicazione sulla disinformazione. Le principali fonti di disinformazione sono "Russia e Cina e abbiamo sufficienti prove per dirlo", ha aggiunto, indicando come durante la pandemia "Google abbia bloccato e rimosso oltre 80 milioni di inserzioni pubblicitarie legate al Covid a livello globale".
"Dobbiamo garantire che le piattaforme online siano trasparenti, perché i cittadini devono sapere da dove e come arrivano loro le informazioni", e che siano evitati "incentivi finanziari per diffondere la disinformazione", per questo "stiamo prendendo provvedimenti per comprendere meglio il flusso di entrate pubblicitarie legate alla disinformazione", ha spiegato la vicepresidente della Commissione europea.
"Le piattaforme online devono fare di più" nella lotta ai contenuti lesivi legati alla crisi da coronavirus, aggiunge e spiega: "Il nostro Codice sulla disinformazione è stato solo il primo passo. Ha margini di miglioramento". Per questo "ora invitiamo gli online a fornire relazioni mensili con informazioni più dettagliate che mai". E temiamo che dopo il coronavirus, "i vaccini saranno il prossimo campo di battaglia".
Il social network cinese TikTok, dice poi Jurova, "mi ha confermato che stanno aderendo al Codice Ue sulla disinformazione e concluderanno molto presto le formalità. E stiamo negoziando anche con WhatsApp".