"Auspichiamo che nel corso dell'iter parlamentare non vengano apportate modifiche che incidano sull'equilibrio raggiunto nel Dl Semplificazioni che fornisce una risposta chiara all'interno del percorso di sviluppo delle reti 5g in Italia". Così il presidente di Asstel Assotelecomunicazioni, Pietro Guindani, nel corso dell'audizione presso le commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato.
Quanto al divieto per i sindaci di mettere limiti alle stazioni radio basi, Guindani sottolinea "che purtroppo dobbiamo ricordare che in tempi recenti ci sono stati più di 500 Comuni in cui sono state emesse ordinanze impeditive delle realizzazioni di reti radio-mobili 5g ma anche 4g". Per Guindani su questo punto la norma inserita nel decreto, che definisce "non innovativa" perché in linea con quanto "già stabilito dalla giurisprudenza", una volta convertita in legge esattamente come è stata approvata dal Cdm sarà estremamente utile per rendere a tutte le parti interessate, inclusa la cittadinanza, quali sono le regole vigenti dal 2001 e riaffermate dalla giurisprudenza".
Secondo Guindani, quindi, il chiarimento offerto con il decreto "preverrà l'insorgere di contenziosi giurisprudenziali". "Per la filiera delle telecomunicazioni è di primaria importanza continuare a collaborare con le amministrazioni locali nella realizzazione delle reti di telecomunicazioni", dice Guindani. Dunque, sottolinea, "il Dl Semplificazioni chiarisce le rispettive competenze istituzionali per assicurare il rispetto delle esigenze urbanistiche e dell'ambiente, in linea con quanto già previsto dalla legge quadro, n.36 del 2001, che ha lo scopo di tutelare la salute della popolazione dall'esposizione ai campi elettromagnetici ed è stata attuata dal Dpcm 8 luglio 2003, definendo i limiti assai stringenti vigenti in Italia". Per Guindani "i principi e le competenze contenuti in tali norme di validità nazionale sono stati costantemente ribaditi dalla giurisprudenza amministrativa e costituzionale negli ultimi 20 anni".