Il collettivo Killnet ha lanciato nella tarda serata di giovedì un avviso sui propri canali Telegram per attacco ad un lungo elenco di obiettivi, una cinquantina in tutto tra ministeri, aziende, autorità di garanzia, media, organi giudiziari. "Fuoco a tutti" hanno scritto gli hacker che in un messaggio precedente avevano dato le istruzioni "per liquidare la struttura informativa italiana", chiedendo un attacco per 48 ore e di non colpire il sistema sanitario.
La notizia è stata confermata dalla stessa Polizia postale, che sta lavorando per proteggere i siti. A rivendicare l'offensiva informatica sarebbe stato il collettivo russo Killnet, che - secondo quanto scrive su Telegram - avrebbe preso di mira i siti del Consiglio Superiore della Magistratura, dell'Agenzia delle Dogane e dei ministeri di Esteri, dell'Istruzione e dei Beni Culturali.
La Polizia postale sta analizzando l'enorme quantità di indirizzi Ip per fronteggiare gli attacchi hacker operati dal collettivo russo Killnet in queste ore a decine di siti, tra cui anche portali istituzionali. Sono stati già inibiti Ip stranieri sospetti, oltre ad innalzare livelli di sicurezza e firewall, mitigando le connessioni. A quanto si apprende, in alcuni siti si è riusciti più rapidamente a mitigare l'attacco. Altri, come quello del ministero degli Esteri e quello del Consiglio Superiore della Magistratura, sono ancora inaccessibili. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, anche rivendicazione degli stessi hacker.
Nel frattempo è stato aperto un fascicolo di indagine è stato aperto dalla Procura di Roma. Anche in questo caso, così come per il blitz dei giorni scorsi, il procedimento sarà affidato ai pm dell'Antiterrorismo. Non è escluso che il nuovo incartamento possa confluire in quello già aperto. Il reato ipotizzato è accesso abusivo al sistema informatico. Le indagini sono state delegate agli specialisti delle Postale.
"La strategia parrebbe essere più indirizzata ad instillare paura e a catturare l'attenzione dei media piuttosto che a muovere attacchi oggettivamente difficili da mitigare. Ma queste azioni non vanno trascurate perchè potrebbero servire a fare intelligence su capacità difensive di alcune strutture del nostro paese in preparazione di azioni di altra portata". E' il parere all'ANSA di Pierluigi Paganini, esperto di cybersecurity e intelligence.