L'Antitrust Ue ha accettato gli impegni offerti da Amazon contro l'uso improprio dei dati aziendali non pubblici dei venditori indipendenti e per evitare possibili favoritismi per quei venditori che utilizzano i suoi servizi di logistica e consegna. Gli impegni della società di Jeff Bezos sono arrivati a seguito dell'avvio da parte di Bruxelles di due indagini formali nel 2019 e nel 2020. Nel mirino dell'Ue vi erano anche i criteri stabiliti da Amazon per selezionare il vincitore della 'Buy Box' e spingere l'utilizzo del programma fedeltà 'Prime' da parte dei venditori indipendenti.
Per rispondere ai rilievi di Bruxelles, Amazon ha inizialmente proposto tra le altre cose di impegnarsi a "non utilizzare dati non pubblici relativi o derivati dalle attività dei venditori indipendenti per la propria attività di vendita al dettaglio"; "trattare tutti i venditori allo stesso modo nella classifica delle offerte ai fini della selezione del vincitore della Buy Box"; "stabilire condizioni e criteri non discriminatori per la qualificazione dei venditori sul mercato e le offerte a Prime"; "consentire ai venditori Prime di scegliere liberamente qualsiasi vettore per i propri servizi logistici e di consegna e negoziare i termini direttamente con il vettore di loro scelta"; e "non utilizzare" a proprio vantaggio "alcuna informazione ottenuta tramite Prime circa i termini e le prestazioni dei vettori di terze parti".
A seguito di una consultazione tra la Commissione europea e altri attori interessati sul mercato, avvenuta tra luglio e settembre 2022, la major di Jeff Bezos ha offerto un'ulteriore serie di impegni, esprimendo tra l'altro anche la volontà di "migliorare la presentazione della seconda offerta della Buy Box concorrente". L'Antitrust Ue ha rilevato che gli impegni definitivi di Amazon garantiranno che la società non utilizzi i dati dei venditori per le proprie operazioni di vendita al dettaglio e vi sia un accesso non discriminatorio ai servizi Buy Box e Prime. Gli impegni sono giuridicamente vincolanti e coprono tutti i mercati attuali e futuri di Amazon nello Spazio economico europeo. E' esclusa invece l'Italia per quanto riguarda gli impegni relativi alla Buy Box e a Prime in virtù dei rimedi imposti direttamente dal Garante nazionale della concorrenza con una decisione del 30 novembre 2021. Se Amazon dovesse violare gli impegni, rischierebbe una sanzione fino al 10% del proprio fatturato annuo totale, o una penale del 5% al giorno del proprio fatturato giornaliero per ogni giorno di mancato rispetto.
"Siamo lieti di aver trovato una soluzione alle richieste della Commissione europea e di avere chiuso questi casi. Pur continuando a non essere d'accordo con molte delle conclusioni preliminari" dell'Ue, "ci siamo impegnati in modo costruttivo per poter continuare a servire i clienti in tutta Europa e supportare le 225 mila piccole e medie imprese europee che vendono attraverso i nostri negozi". Lo afferma Amazon in una nota, commentando l'annuncio dell'Antitrust Ue sulla chiusura di due indagini antitrust relative all'uso della società di Jeff Bezos dei dati dei venditori indipendenti e all'accesso ai servizi Buy Box e Prime.