Polemiche in Francia per le parole
dell'arcivescovo di Tolosa, mons. Robert Le Gall, il quale ha
dichiarato che "la libertà d'espressione ha dei limiti" e che
"non ci si può permettere di prendere in giro le religioni.
Vediamo - ha aggiunto parlando alla radio France Bleu Occitanie
- i risultati che si ottengono".
"Con questa storia delle caricature - ha continuato il prelato -
si getta talvolta benzina sul fuoco. Bisognerebbe calmare le
acque, perché queste caricature sono contro i musulmani ma anche
contro la fede cristiana".
Molte le reazioni indignate alle parole dell'arcivescovo, a
cominciare da quelle di Jean-Luc Melenchon, leader de La France
Insoumise (sinistra radicale): "stanno crollando le dighe - ha
twittato - un vescovo giustifica i crimini". Per Georges Meric,
presidente del Consiglio dipartimentale dell'Alta Garonna, la
regione di Tolosa, "queste parole rappresentano un passo
indietro nel processo di secolarizzazione della religione
cattolica".
La Conferenza episcopale di Francia aveva definito
"innominabile" l'attentato di Nizza. Nella città colpita, il
vescovo mons. André Marceau ha detto la sua al quotidiano
Nice-Matin di oggi: "No, je ne suis pas Charlie (non sono
Charlie, in riferimento al motto di solidarietà con il giornale
satirico colpito dai terroristi, #jesuisCharlie, ndr), io sono
André Marceau! Dobbiamo essere noi stessi, con le nostre
convinzioni. Queste caricature non sono un problema mio. Certo,
la libertà d'espressione è sacra in Francia, ma ognuno si prenda
le sue responsabilità. Ci sono identità che non si possono
troppo prendere in giro alla leggera".
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