West Point caccia i Confederati dal campus: la prestigiosa accademia militare sull'Hudson dove hanno studiato Ulysses Grant, Douglas MacArthur e Dwight Eisenhower ha avviato un processo che porterà nel corso dei prossimi mesi alla rimozione dei simboli del Sud razzista e schiavista.
Al ritorno a scuola dopo le vacanze di Natale, i 4.600 cadetti di West Point non troveranno più in biblioteca il ritratto del generale Robert Lee vestito con l'uniforme della Confederazione, ha annunciato il soprintendente dell'accademia, generale Steven Gilland. Sarà rimosso anche un busto di pietra di Lee, ex allievo di West Point che fu anche soprintendente dell'accademia prima di guidare l'esercito della Confederazione durante la Guerra Civile.
In tutto West Point ha identificato una decina di monumenti o oggetti che richiamano la causa dei Confederati: saranno messi in magazzino nei primi mesi del 2023. Sparirà, tra questi, un grande trittico di bronzo attualmente montato all'ingresso della Bartlett Science Hall: raffigura figure e simboli della storia americana tra cui, oltre all'abolizionista William Lloyd Garrison, a Clara Barton che fondò la Croce Rossa e a Francis Scott Key che scrisse l'inno nazionale, c'è anche a rilievo un piccolo membro del Ku Klux Klan.
A West Point i simboli della Confederazione cominciarono ad arrivare, decenni dopo la Guerra Civile, a partire dagli anni Trenta, quando la dottrina revisionista della 'Causa Persa' tentò di rappresentare la rivolta del Sud in termini romantici di eroismo e cavalleria. Strade ed edifici del campus vennero allora battezzati in onore di leader confederati come William Hardee o Pierre-Gustave Beauregard, il generale che, con l'attacco a Fort Sumter il 12 aprile 1861, diede il via alla sanguinosa guerra contro il Nord. L'iniziativa di West Point risponde a un ordine del Pentagono di rimuovere o sostituire oggetti che "commemorano la Confederazione o quanti volontariamente servirono nelle sue fila".
I cadetti di West Point continueranno a studiare la Guerra Civile in tutte le sue complessità e l'intenzione - ha spiegato una commissione incaricata di censire i simboli confederati - non è di "cancellare la storia", quanto piuttosto "insegnare ai futuri leader militari dell'America a farsi promotori dei nostri migliori ideali nazionali".
West Point è l'ultima istituzione che, sulla scia delle proteste seguite all'uccisione dell'afroamericano George Floyd, rivisita monumenti e memoriali creati per onorare personaggi che andarono in guerra per mantenere la schiavitù. Dal maggio 2020, quando Floyd morì soffocato sotto il ginocchio di un poliziotto bianco, ne sono stati rimossi oltre 230, secondo un censimento del Southern Poverty Law Center.