Calcio e scommesse, da Paolo Rossi alle inchieste di Bari e Cremona
Diversi i calciatori coinvolti in quasi 40 anni di inchieste FOTO
Dallo scandalo degli anni '80 all' inchiesta di oggi a Napoli sulle infiltrazioni della camorra nel calcio di serie B: la lunga ombra di scommesse e combine copre ancora una volta il calcio. Il binomio pallone-scandali ha più di 80 anni di vita, da quando nel '27 il derby Torino-Juve salì alla ribalta per un episodio di corruzione che costò la revoca dello scudetto ai granata. E' un sottile filo rosso che ha tenuto unito il pallone, in Italia e non solo, tra squalifiche, retrocessioni, coinvolgimenti eccellenti e manette, soprattutto quando la posta si faceva alta.
La tempesta perfetta arriva nel 1980, dopo l'esposto di due scommettitori: nella polvere e in carcere finirono nomi noti anche del massimo campionato, tra cui Manfredonia e Giordano della Lazio, Albertosi e Morini del Milan, compreso il presidente dei rossoneri, Felice Colombo.
Giornate pesantissime, con i campioni del calcio made in Italy portati via in manette dai Carabinieri mentre sullo sfondo andavano in scena i 90 minuti più attesi della settimana. La giustizia ordinaria assolse allora i giocatori coinvolti, ma quella sportiva usò il pugno di ferro: Milan e Lazio furono spediti in B (per i rossoneri si trattò della prima discesa tra i cadetti): le squalifiche per i calciatori variarono da tre mesi a sei anni. Colpito anche Paolo Rossi, salvato solo dall'amnistia dell'82 grazie alla quale partecipò al fortunato Mondiale in Spagna che vide gli Azzurri di Bearzot conquistare il terzo titolo iridato. Si trattò del primo grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, portando anche alle dimissioni del presidente federale Artemio Franchi.
Ma anche in epoche più recenti il calcio scommesse è tornato padrone della scena: nel 2001 un'inchiesta su Atalanta-Pistoiese di Coppa Italia, per un presunto tentativo di combine per consentire scommesse pilotate. Nel 2004 un altro mezzo tsunami: sotto i riflettori dei giudici sportivi finiscono il Modena, la Sampdoria, il Siena e alcuni giocatori noti, tra cui Stefano Bettarini, allora marito della conduttrice tv Simona Ventura, che la disciplinare 'condanna' a cinque mesi di stop. Il Modena evita la retrocessione, blucerchiati e toscani se la cavano con una multa, prosciolto il Chievo, pure finito nella bagarre.
Un altro terremoto l'Italia del pallone lo ha vissuto nel 2006, con Calciopoli: ma qui lo scandalo non era per le scommesse, ma per la presunta corruzione di arbitri e massimi dirigenti di club. Una bufera - che prosegue ancora nelle aule del tribunale di Napoli - che portò in ambito sportivo alla retrocessione in serie B addirittura della Juventus. E poi il colpo di spugna sui vertici di allora, presidente federale compreso. Ma gli scandali non hanno confini. In Germania nel 2009 quindici persone finirono in manette nell'ambito di un'inchiesta su un giro di scommesse illegali legato a una serie di partite di calcio truccate in una decina di Paesi europei. L'Uefa allora aveva avvertito: sta per scoppiare uno scandalo scommesse di dimensioni europee. Un fil rouge da cui il pallone non sembra proprio riuscire a districarsi.
Più recente l'inchiesta condotta dalla Procura di Cremona che ha interessato anche l'attuale ct della Nazionale Antonio Conte assolto pochi giorni fa per non aver commesso il fatto. Inchiesta per portò agli arresti, tra gli altri, di Doni, Mauri e Signori. Tra gli indagati pure l'ex azzurro Domenico Criscito che a causa dell'inclusione del suo nome nell'indagine perse la Nazionale alla vigilia degli Europei del 2012. Risale, invece, all'anno scorso l'inchiesta che portò alla retrocessione del Catania e all'arresto del suo presidente Antonino Pulvirenti. Ed è di oggi una nuova indagine della Dda di Napoli che ha portato a 10 arresti del gruppo di camorra "Vanella Grassi" di Secondigliano in un'operazione scattata all'alba nel capoluogo campano e relativa a scommesse su due partite di serie B.