Doppietta Suarez, Barcellona rimonta l'Atletico 2-1
Torres segna e si fa espellere, primo round a Messi e compagni
ROMA (ANSA) - ROMA, 5 APR - Un primo tempo da comparsa ed una ripresa da vero protagonista. La serata Champions del Barcellona passa per la partita doubleface di Luis Suarez, capace di ribaltare l'andata dei quarti contro l'Atletico Madrid quando il match per le sorti di Messi e compagni sembrava stesse per diventare davvero complicato. E così il pistolero uruguaiano riesce prima a pareggiare il gol di Torres (espulso per somma d'ammonizioni e colpevole d'aver lasciato i suoi in 10 per oltre 50 minuti) e poi a dare la vittoria 2-1 ai blaugrana con un gol di testa frutto di una tambureggiante azione modello calcetto. Una serata che poteva diventare da incubo per il Barcellona che nel primo tempo non è apparso mai in partita. Il tutto per merito del solito modo di giocare della formazione allenata da Simeone, bravissima a distruggere il gioco degli avversari e a colpire in contropiede. Al Camp Nou l'Atletico Madrid riesce allora a chiudere l'intervallo avanti 1-0 grazie al gol di Torres, liberato alla grande da un assist di Koke. Nella ripresa, però, i Colchoneros rimasti in dieci per il rosso a Torres, non sono più gli stessi tutta grinta e furore agonistico. Il Barca si fa sempre più pericoloso, fallisce diverse azioni fino al 63' quando arriva il meritatissimo 1-1 firmato Suarez: cross dalla destra, Jordi Alba calcia al volo di sinistro e l'attaccante uruguaiano con un tocco di rapina sotto misura fa gol. E' il 44esimo centro in stagione per l'ex bomber dell'Ajax e del Liverpool. Passano 10' e arriva il 2-1 del pistolero che riceve palla da Messi, la scarica per Dani Alves e poi di testa insacca sul cross del brasiliano. Il Barcellona sente che l'Atletico Madrid è alle corde e continua a spingere fino alla fine alla ricerca di un 3-1 che renderebbe il ritorno dei quarti di finale a Madrid molto più agevole. Il forcing blaugrana è asfissiante, ma finisce così, 2-1, una vittoria di misura della squadra di Luis Enrique che rimanda ogni discorso qualificazione al match di ritorno.