ROMA - Manifestazioni anche in Italia a sostegno della rivolta in corso in Tunisia.
MANIFESTANTI FESTEGGIANO DAVANTI CONSOLATO GENOVA - Un gruppo di una ventina di tunisini festeggia con canti e grida non distante dal consolato della Tunisia a Genova, presidiato dalla polizia, ''per la caduta del presidente Ben Ali''. Secondo i tunisini, che si sono radunati e mostrano striscioni in francese di solidarieta' ''ai rivoltosi'', la festa e' doppia ''perche' e' caduto anche il primo ministro che aveva ereditato i poteri dal presidente''. I manifestanti esprimono anche rabbia verso l'Italia ''che non ha appoggiato la rivolta'' dei loro connazionali e si augurano che ''Ben Ali non trovi asilo qui da voi perche' non lo merita''.
SIT-IN A MILANO SI TRASFORMA IN FESTA - Doveva essere una manifestazione di protesta contro le violenze della polizia tunisina e invece si e' trasformata in una festa per la fuga del presidente-dittatore Ben Ali. Circa 200 immigratitunisini, provenienti da diverse parti d'Italia, si sono riuniti oggi a Milano in piazza Cinque giornate per testimoniare la vicinanza al loro paese e ai loro connazionali e ricordare le vittime degli scontri degli ultimi giorni. Sventolando le bandiere del loro paese e cantando piu' volte il loro inno nazionale, gli immigrati tunisini hanno celebrato una ''giornata storica, in cui il popolo e' diventato davvero sovrano e ha deciso di prendere in mano la propria dignita'''. Molti manifestanti, in maggior parte uomini ma anche donne e bambini, hanno mostrato le immagini delle vittime degli scontri di questi giorni e scandito slogan contro la dittatura. ''Ora l'Italia appoggi il processo di democratizzazione della Tunisia - ha detto Osama Al-Saghir, uno degli organizzatori del sit-in - e abbandoni il sostegno alla dittatura che ha mantenuto in questi anni''. Alla manifestazione ha aderito anche il comitato immigrati in Italia, per bocca della sua portavoce Najat Tantaoui, ha definito il popolo tunisino un esempio per tutte le democrazie occidentali.