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12 febbraio, 21:04 Photostory Primopiano

Cortei e manifestazioni in Italia

© ANSA
Sono state numerose oggi in tutta Italia le manifestazioni organizzate a sostegno delle rivolte in Tunisia che hanno provocato la cacciata del presidente Ben Ali © Ansa

ROMA - Manifestazioni anche in Italia a sostegno della rivolta in corso in Tunisia. 

SIT-IN DAVANTI AMBASCIATA ROMA, 'SI' A DEMOCRAZIA' - ''Solidarieta' con le proteste popolari in Tunisia. Stop alla complicita' dell'Italia con il regime di Ben Ali'': dietro questo striscione poco piu' di un centinaio di tunisini stanno manifestando davanti all'ambasciata della Tunisia a Roma. All'iniziativa, indetta dal Partito comunista dei lavoratori e alla quale hanno aderito, tra gli altri, Federazione della sinistra, SeL, Sinistra critica, Rete dei comunisti, sono presenti studenti lavoratori e famiglie con bambini. Tra gli slogan scanditi: ''Assassini'', ''Viva la democrazia'', Tunisia Libera''; molti anche i cartelloni esposti come quelli con le scritte: ''No alle figure del vecchio regime'', ''Insieme per completare la rivoluzione'' e ''Viva la liberta'''. ''Siamo qui per esprimere la nostra grandissima gioia per la vittoria realizzata da questo grande popolo che ha fatto cadere il dittatore e speriamo - ha detto il responsabile dell'associazione Migranti tunisini in Italia Ben Mohammed Mohammed - di riuscire a far cadere tutto il regime, il popolo e' deciso a fare questo. Il nostro grande sogno e' una vera democrazia. Rendiamo anche omaggio ai caduti sperando che il loro sangue non sia stato versato invano''. Il presidente della lega arabo-tunisina Kaabi Mokhtar sottolinea che ''il nostro popolo rifiuta Ben Ali e il suo partito. Ora vogliamo eleggere il nuovo presidente e stabilire una democrazia. Ringraziamo il popolo italiano - aggiunge - che sta con noi''. ''Le importanti relazioni commerciali con il governo tunisino - dice Eugenio Gemmo, della direzione nazionale del Pcl - sono lampanti e sia il Pd che il Pdl su questo non hanno detto nulla''. Per il consigliere provinciale di Sel Gianluca Peciola ''bisogna tornare alle elezioni democratiche, ma c'e' bisogno di un controllo internazionale. E' incredibile il silenzio del governo italiano e il fatto che nessuno abbia fatto pressioni per evitare le stragi. Mi piacerebbe che Comune, Provincia e Regione incontrassero i rappresentanti della comunita' tunisina a Roma. Mi piacerebbe un segnale in questo senso''

MANIFESTANTI FESTEGGIANO DAVANTI CONSOLATO GENOVA - Un gruppo di una ventina di tunisini festeggia con canti e grida non distante dal consolato della Tunisia a Genova, presidiato dalla polizia, ''per la caduta del presidente Ben Ali''. Secondo i tunisini, che si sono radunati e mostrano striscioni in francese di solidarieta' ''ai rivoltosi'', la festa e' doppia ''perche' e' caduto anche il primo ministro che aveva ereditato i poteri dal presidente''. I manifestanti esprimono anche rabbia verso l'Italia ''che non ha appoggiato la rivolta'' dei loro connazionali e si augurano che ''Ben Ali non trovi asilo qui da voi perche' non lo merita''.

SIT-IN A MILANO SI TRASFORMA IN FESTA - Doveva essere una manifestazione di protesta contro le violenze della polizia tunisina e invece si e' trasformata in una festa per la fuga del presidente-dittatore Ben Ali. Circa 200 immigratitunisini, provenienti da diverse parti d'Italia, si sono riuniti oggi a Milano in piazza Cinque giornate per testimoniare la vicinanza al loro paese e ai loro connazionali e ricordare le vittime degli scontri degli ultimi giorni. Sventolando le bandiere del loro paese e cantando piu' volte il loro inno nazionale, gli immigrati tunisini hanno celebrato una ''giornata storica, in cui il popolo e' diventato davvero sovrano e ha deciso di prendere in mano la propria dignita'''. Molti manifestanti, in maggior parte uomini ma anche donne e bambini, hanno mostrato le immagini delle vittime degli scontri di questi giorni e scandito slogan contro la dittatura. ''Ora l'Italia appoggi il processo di democratizzazione della Tunisia - ha detto Osama Al-Saghir, uno degli organizzatori del sit-in - e abbandoni il sostegno alla dittatura che ha mantenuto in questi anni''. Alla manifestazione ha aderito anche il comitato immigrati in Italia, per bocca della sua portavoce Najat Tantaoui, ha definito il popolo tunisino un esempio per tutte le democrazie occidentali.

MANIFESTAZIONE DAVANTI SEDE CONSOLATO NAPOLI - Mobilitazione sotto il consolato tunisino all'isola F10 del Centro Direzionale di Napoli ''in solidarieta' con le ragioni della protesta in Tunisia e contro la repressione''. E' l'iniziativa che si e' svolta oggi con la partecipazione di cittadini tunisini, attivisti e antirazzisti napoletani che hanno raggiunto la sede del consolato dopo un raduno alla Stazione centrale. ''In Tunisia, come in Algeria, le popolazioni si ribellano contro l'aumento dei prezzi degli alimentari, la mancanza di case e la disoccupazione: sono i risultati - sottolineano i movimenti napoletani promotori dell'iniziativa - dell'impatto della crisi globale su Paesi gia' impoveriti dall'espropriazione e dallo sfruttamento coloniale e post-coloniale. Con regimi autoritari che il piu' delle volte vengono alimentati dalla pesante 'tutela' delle potenze occidentali''. In Tunisia, si ricorda, ''oggi il tasso di disoccupazione e' ormai alle stelle e la repressione e' la sola risposta del governo a chi rivendica una vita degna di essere vissuta''. Secondo i movimenti, ''un ciclo di lotte sta attraversando i paesi mediterranei contro i ricatti della crisi economica, contrapponendo i diritti ai profitti. E pur nella diversita' dei contesti, la rivolta tunisina parla al nostro presente e al nostro futuro, mettendo in prima fila studenti, lavoratori precari e giovani disoccupati, unendo alla rabbia delle piazze la capacità di comunicazione e organizzazione dal basso, il rilancio dell'attivita' sindacale di base, l'attivismo dei blogger e degli hacker''.
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