dell'inviato Claudio Accogli
TRIPOLI - Tripoli sembra una citta' come tante. L'insurrezione che si ipotizzava ormai alle porte della capitale libica ha subito negli ultimi giorni una battuta d'arresto. In citta' il traffico e' regolare, i posti di blocco sono diminuiti, e militari e poliziotti osservano l'andirivieni di automobili senza fermare nessuno. A piedi, nelle strade della citta', per la verita' si vedono girare soprattutto miliziani avvolti nel caratteristico foulard verde. Ragazzi e ragazze, molti con il giubbotto antiproiettile, pattugliano le viuzze attenti soprattutto a quello che fanno i giornalisti stranieri, cosa fotografano e che domande fanno. "Qui non potete fotografare", intimano con tono minaccioso che non lascia adito a dubbi sul da farsi. Anche i funzionari del governo, che accompagnano i giornalisti stranieri in queste rapide quanto impreviste visite guidate nella citta', sembrano talvolta intimoriti dal tono perentorio di questi ragazzi.
Nel suk, stretto tra la piazza Verde e il mare, la vita scorre tranquilla : quasi tutti i negozi sono aperti e non mancano i generi alimentari, come anche le calze a rete, piuttosto che gioielli e monili. In molti di questi bugigattoli troneggia la foto del leader, e tutti inneggiano a Gheddafi, alla "vittoria. Nelle stradine strette e buie, gli artigiani martellano ritmicamente ferro e bronzo per creare i tipici manufatti di queste zone, coppe, monili, piatti, teiere.. ''Gli affari vanno bene, nessuno ha paura'', assicura uno dei tanti negozianti che vendono abiti, di fronte agli impassibili funzionari del governo che ci accompagnano. ''Gheddafi e' il nostro leader'' scandiscono altri e fanno il segno di vittoria. A piazza Verde c'e' poi un vero e proprio carosello: le auto girano nella piazza avvolte nelle bandiere verdi del regime, i clacson sono assordanti. Sotto l'effige del leader ai lati della piazza, un gruppo di ragazzi intona cori contro Al Arabiya e Al Jazira, responsabili a loro dire della disinformazione sulla situazione nel Paese. Spunta una ragazza, che ci grida ''Gheddafi ti amo''. Chissa' se e' proprio questa la vera Tripoli.