SANAA - L'esercito yemenita ha sparato oggi colpi in aria a Sanaa per tenere a distanza manifestanti, sia sostenitori del presidente Saleh che dimostranti anti regime, entrambe le fazioni scese in piazza oggi numerose. Lo ha constatato un giornalista dell'Afp sul posto.
FALLITE TRATTATIVE FRA SALEH E GENERALE DISSIDENTE - Trattative avviate nelle ultime 48 ore fra il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh e un alto ufficiale, il genelarle Mohsen Ali al Ahmar, che è passato dalla parte dell'opposizione sono fallite. Lo hanno riferito alla France Presse fonti politiche vicine alle due parti.
SALEH PARLA A FOLLA, PROTESTE NON AIUTANO PAESE - "Le proteste anti governative non aiutano il Paese". Lo ha detto il presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, rivolgendosi oggi ad una folla di decine di migliaia di suoi sostenitori nella capitale Sanaa. Contemporaneamente, in una distinta manifestazione si sono riuniti anche oggi un'altrettanto vasta folla di dimostranti per una nuova giornata di mobilitazione in cui chiedono l'uscita di scena del presidente Saleh, al potere da 32 anni: decine di migliaia di persone non lontano dall'Università.
SALEH, LASCEREMO POTERE MA 'IN MANI SICURE'- Il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh ha detto ad una folla di migliaia di sostenitori nella capitale Sanaa che è pronto a cedere il potere per evitare spargimento di sangue, ma solo "in mani sicure". "Non vogliamo il potere, ma abbiamo bisogno di passare il potere in mani sicure e non malate, rancorose o corrotte... ", ha detto Saleh durante il suo discorso trasmesso dalla tv di Stato. "Siamo contro l'esplosione anche di un singolo colpo e quanto forniremo delle concessioni lo faremo per assicurare che non ci sia spargimento di sangue", ha aggiunto.