FOTO Chiara: 'Contenta, cerco ricostruire immagine'
Ex miss parte civile, danneggiata. 'Mai piu' in mondo spettacolo'
di Igor Greganti
Quell'ingresso in sordina nel Palazzo di Giustizia di Milano, dove si e' presentata come una ragazza qualsiasi, 'acqua e sapone', riuscendo anche a confondersi tra gli altri partecipanti all'udienza per piu' di un'ora prima che i cronisti la notassero, e' stato ''il mio primo passo per ricostruirmi un'immagine''. Chiara Danese, 19 anni e un recentissimo passato da Miss Piemonte alle spalle, ha chiesto e ottenuto oggi di entrare come parte civile nell' udienza preliminare sul caso Ruby. Lasciando il Tribunale, 'protetta' dagli avvocati, ha regalato rapidi sorrisi e qualche parola soltanto ai giornalisti: ''Sono contenta, speriamo vada tutto bene''. Come spiega anche il suo legale, l'avvocato Stefano Castrale, Chiara crede molto ''in questo suo impegno processuale'', che ha preso il via il 4 aprile scorso quando la ragazza, assieme all'amica Ambra Battilana, ha deciso di presentare una memoria ai pm milanesi, titolari dell'inchiesta sul caso Ruby.
Pochi giorni dopo e' comparsa davanti ai magistrati, raccontando di una serata ad Arcore del 22 agosto scorso, da cui lei e l'amica sono uscite ''scioccate''. Chiara e Ambra sono diventate cosi' testimoni-chiave dell'accusa sui presunti festini a luci rosse nella villa di Silvio Berlusconi. Oggi si sono presentate in Tribunale per chiedere i danni a Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti che con la loro presunta attivita' di induzione alla prostituzione le hanno messe in cattiva luce, ''facendole passare per escort - ha spiegato l'avvocato Castrale - quando in realta' non lo sono''. Il suo nome accostato ai presunti festini hard ad Arcore - ha raccontato Chiara a chi la conosce bene - ''mi ha rovinato la vita''.
Davanti al gup Maria Grazia Domanico, si e' presentata con un look molto distante dallo stile 'aggressivo' di molte starlette tv. Viso da ragazzina timida, capelli lunghi castano chiari raccolti in una coda di cavallo, occhiali da vista anni Cinquanta, camicia rosa con rouches, blue jeans, golf, ballerine bianche. Unghie laccate di rosso, unica 'trasgressione'. La ragazza, con alle spalle studi da estetista non completati, dopo il 'ciclone Ruby', stando a quanto racconta agli amici, ha grosse difficolta' a trovare un lavoro e anche a continuare a vivere nella piccola cittadina in provincia di Verbania, dove e' nata. Non ci pensa proprio a rientrare nel mondo dello spettacolo, perche' quello e' ''un sogno che si e' infranto dopo quella serata ad Arcore e tutto cio' che ne e' derivato''.
Nel jet-set televisivo, spiega il suo legale, ''non crede piu'''. Nella richiesta di costituzione di parte civile, l'avvocato Castrale ha fatto riferimento, tra l'altro, anche alla ''perdita di chance'' lavorativa causata alla ragazza dall'essere stata considerata al pari di una escort, oltre che alla ''profonda ed enorme sofferenza subita''. Il giudice ha consentito a lei e all'amica di 'entrare' nel procedimento. E Chiara ha mostrato la sua soddisfazione con una serie di brevi sorrisi, uscendo dal Tribunale in silenzio, ma senza imbarazzo, comunque abituata ai flash dei fotografi.