L'eroe del giorno si chiama Mohammed al-Bibi. E' un ribelle libico, ha 20 anni, e sarebbe stato lui a scovare Muammar Gheddafi nascosto in una condotta di cemento. Sempre lui avrebbe strappato di mano al colonnello la pistola d'oro che aveva con sé.
Lo ha raccontato lui stesso alla Bbc pochi minuti dopo la cattura del rais. Il video di Mohammed con la pistola d'oro che poi passa di mano in mano sta facendo il giro del mondo. Le immagini trasmesse dalla tv britannica mostrano il ragazzo, con indosso una maglietta blu, l'immagine di un cuore rosso, e il cappellino da baseball dei New York Yankees, mentre impugna l'arma che è poi passata nelle mani dei compagni come un trofeo di guerra mentre tutt'intorno la folla urlava di gioia. In sottofondo si sentono le grida di 'Allah Akbar' (Allah é grande). Il giovane, in prima linea con altri ribelli nella cattura del rais, racconta di essersi trovato a faccia a faccia con Gheddafi. Il colonnello era nascosto in un buco e alla vista dei ribelli ha chiesto di non sparare. Le immagini della Bbc si spostano dal tunnel dove è stato scovato il rais alla pistola d'oro impugnata da Mohammed. Quasi sicuramente non è stato lui ad ucciderlo.
Quello che racconta Mohammed è che gli ha strappato dalle mani la pistola d'oro, una 9mm usato da diverse forze militari nel mondo, incluse le SAS. E sembra che fosse solo una delle tanti pistole d'oro che appartenevano al rais. Un'altra era stata trovata nel suo compound di Bab al Aziziya, a Tripoli, lo scorso agosto, insieme ad altre armi, dopo che l'edificio era stato preso d'assalto dagli insorti che avevano conquistato la capitale. Pochi giorni fa, due bulldozer protetti da uomini armati hanno iniziato a demolire le mura intorno al compound che era sia l'abitazione che il quartier generale dell'ex leader libico. Se la storia di Mohammed venisse confermata potrebbe ricevere la taglia di 20 milioni di dollari che era stata messa su Gheddafi. Naturalmente "vivo o morto".