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03 maggio, 12:39 Photostory Primopiano

Flash mob davanti a Montecitorio

Organizzato dalla rete Tilt: 55 cartelli, tanti quante le donne uccise

© ANSA
Cartelli con i nomi delle 55 donne uccise dagli uomini in Italia nel 2012 esposti dalla rete di collettivi Tilt in piazza Montecitorio. Foto Alessandro Di Meo © Ansa

Un'azione dimostrativa in centro a Roma contro il femminicidio. Con 55 cartelli, tante quante le donne uccise gia' in questa prima parte del 2012 dagli uomini. Un flash mob che Tilt - rete di sinistra, impegnata da tempo anche sul tema della violenza di genere - ha organizzato davanti a Montecitorio, ''per denunciare l’ennesimo omicidio nei confronti di una donna e per sollecitare la politica ad impegnarsi attivamente nella prevenzione e nel contrasto a questo fenomeno ancora ignorato''.

Le donne uccise sono state 127 nel 2010, 137 nel 2011 e sono già 55 nei primi quattro mesi del 2012. Uccise dai loro compagni, fratelli, mariti. ''I media - scrive Tilt - li segnalano come omicidi passionali, storie di raptus, amori sbagliati, gelosia. Si tratta invece di una pratica violenta di matrice non patologica ma culturale. Il nome che la identifica è femminicidio, neologismo in uso già da anni anche in Italia, che indica la distruzione fisica, simbolica, psicologica, economica, istituzionale della donna. Se ne sono accorte tutte le istituzioni internazionali, a partire dall’ONU''.

Rashida Manjoo, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne in visita nel nostro paese alla vigilia dell’8 marzo scorso, ha ribadito che in Italia ormai si deve parlare di femminicidio.

 “Tilt chiede a gran voce a tutte le istituzioni e alla società civile, di smetterla di limitarsi all’indignazione e alla condanna, ma di avviare una riflessione profonda e trasversale a tutti i generi e tutte le età, la quale potrà raccogliere dei frutti solo se supportata nei fatti da una concreta azione di governo. Si potrebbe cominciare da non non tagliare i fondi, ma potenziarli, anche a questo settore, avviare una compagna informativa che vada oltre i pregiudizi e gli stereotipi di genere''.

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