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Il tentativo di far aprire una crisi al buio per ottenere elezioni anticipate attraverso una minaccia gravissima, come quelle delle dimissioni di massa dei parlamentari Pdl, va respinto immediatamente. Non si può dare al mondo l'immagine di un Paese allo sbando, dove il cuore delle sue istituzioni, il Parlamento, viene bloccato da un atto senza precedenti nella storia della repubblica
E' troppo anche per Giorgio Napolitano che dopo giorni di paziente attesa alla finestra - in osservazione degli 'stop and go' dell'uomo di Arcore - ieri ha capito che non si poteva piu' contare sul lavoro dei pontieri del Pdl, o sulle assicurazioni delle colombe.
Doveva nuovamente scendere in campo lui per riportare il cerino in casa Pdl, per ribadire che le sentenze si rispettano, che nuove elezioni con il Porcellum per il Colle non sono neanche ipotizzabili. Ma soprattutto per concordare con Enrico Letta una strategia comune, con una colonna portante: riportare la crisi in Parlamento. Come? Attraverso una verifica di governo che potrebbe passare, si ragiona in ambienti parlamentari, anche attraverso un voto di fiducia da calendarizzare prima del fatidico 4 ottobre, giorno in cui si potrebbe realizzare la decadenza del Cavaliere da senatore.