Non esistono i “porti sicuri”
Un investimento deve essere utile per l’obiettivo di lungo periodo che vogliamo realizzare
Le obbligazioni sono tornate a offrire la classica funzione di rendimento cedolare e diversificazione. I Btp sono tornati a conquistare il cuore degli italiani. E l’unica grande alternativa a bond e titoli di stato rimane il conto corrente. Quella appena descritta è la conseguenza più evidente dell’aumento dei tassi di interesse che spinge molti risparmiatori a restare ammaliati dalle cedole delle obbligazioni, dai rendimenti dei Btp e dalla remunerazione dei conti corrente.
Se ci si limita a guardare il numero indicato prima del simbolo “%” delle campagne marketing degli strumenti citati è facile restare ammaliati. È la stessa logica comportamentale che colpisce tutti quanti noi quando al supermercato veniamo attratti dai cartelli graficamente accattivanti che parlano di sconti, offerte, 3x2. Grandi promozioni annunciate così apertamente che ci spingono ad acquistare un prodotto rispetto, magari, a quello posizionato affianco e che, a ben vedere, potrebbe avere un costo al kg inferiore e/o una qualità maggiore.
Ma finché sbagliamo un acquisto al supermercato gli effetti collaterali con i quali rischiamo di doverci confrontare sono limitati e, una volta scoperto l’inganno, abbiamo l’occasione, la settimana successiva, di rimediare scegliendo il prodotto fino a quel momento ignorato.
Quando parliamo di investimenti e di risparmi il tema, però, è differente. Scegliere sulla base di un numero ben esposto può comportare conseguenze di lungo periodo più gravi di un normale acquisto alimentare. Come evitare di cadere nell’inganno? Tranquilli non servono competenze tecniche, ma “buon senso finanziario”. Qualunque strumento venga proposto con la promessa di grandi rendimenti e di certezze di performance deve spingervi a riflettere, perché, quando si parla di investimenti e risparmio il cosiddetto “porto sicuro” non esiste. Ogni strumento ha la capacità di fornire rendimenti. Ma ogni strumento presenta dei rischi.
Obbligazioni e Titoli di Stato devono essere valutati, ma non devono essere considerati come gli unici investimenti possibili. Un investimento deve essere utile per l’obiettivo di lungo periodo che vogliamo realizzare. E non è detto che bond e Btp siano la risposta corretta per tutti i nostri problemi. Mentre sul tema del conto corrente, attenzione, non è un investimento e sceglierlo sulla base della remunerazione offerta è un grande errore. Le finalità del conto corrente sono altre. Per questo eliminatelo dallo scaffale degli investimenti, non è lì che si deve posizionare quel tipo di prodotto. Il motivo? Il suo rapporto con l’inflazione…ma questa è un’altra storia che vi spiegheremo nelle prossime settimane.