Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La pianificazione e la trappola delle gratificazioni immediate

Un compito fondamentale nell'ambito dell'attività di consulenza finanziaria è l'educazione e il coinvolgimento attivo del cliente nel processo di analisi dei propri bisogni e delle aspettative di vita, incluse quelle della sua famiglia

di Fabrizio Pirolli (esperto di formazione bancaria e assicurativa)
Pier Tommaso Trastulli (consulente finanziario)*

 

La pianificazione finanziaria svolge un ruolo di vitale importanza nell'assicurare un futuro finanziariamente stabile e il conseguimento degli obiettivi economici e finanziari di individui e famiglie. Questo processo è caratterizzato dalla valutazione, gestione e ottimizzazione sistematica delle risorse finanziarie al fine di realizzare obiettivi specifici, sia a breve che a lungo termine. Inoltre, questa pratica contribuisce in modo significativo a creare una solida base di sicurezza, protezione e benessere finanziario.

 

In questo contesto, un compito fondamentale nell'ambito dell'attività di consulenza finanziaria è l'educazione e il coinvolgimento attivo del cliente nel processo di analisi dei propri bisogni e delle aspettative di vita, incluse quelle della sua famiglia, con l'obiettivo di ridurre al minimo gli aspetti soggettivi. Tuttavia, spesso ciò non è sufficiente. Purtroppo, la volontà di avviare un processo di pianificazione finanziaria si scontra frequentemente con la mancanza di consapevolezza sulla sua reale importanza per il futuro, e ad oggi, molte persone non hanno ancora pienamente sviluppato le competenze necessarie per una pianificazione a lungo termine.

 

Molti individui non hanno chiari gli obiettivi da raggiungere con i loro risparmi, e talvolta la ricerca di gratificazioni immediate può diventare una trappola. Le risorse che potrebbero essere destinate all'investimento o al risparmio futuro vengono spesso utilizzate a breve termine in un ciclo che offre una gratificazione sistematicamente modesta, al punto da lasciarle spesso inutilizzate o eccessivamente vincolate, senza considerare appieno le reali esigenze nell'affrontare possibili rischi improvvisi. Pianificare il proprio futuro può risultare infatti impegnativo, se non addirittura doloroso, spesso richiede un radicale cambiamento nelle abitudini finanziarie o decisioni impopolari. Questa difficoltà è accentuata dalla percezione dei benefici ritardati nel tempo. Il processo di pianificazione, anche se assistito, può risultare gravoso, e molte situazioni nella vita possono far sentire impotenti coloro che non hanno intrapreso tale percorso innescando ulteriori elementi ostativi come la paura del fallimento o l’ansiolitica idea di aver accumulato un ritardo non più recuperabile.

 

Tutto ciò ci porta spesso a rimandare le nostre decisioni; quando infatti ci troviamo di fronte a un compito che richiede un'azione immediata entro un determinato periodo di tempo, ma decidiamo di rimandare questa azione a un momento successivo, stiamo procrastinando. Questo comportamento è diffuso e coinvolge tutti noi, poiché spesso le sfide quotidiane, l'incertezza nell'affrontare determinate situazioni, la resistenza al cambiamento, la mancanza di tempo o, semplicemente, la mancanza di motivazione ci spingono a posticipare le nostre azioni o decisioni. È quello che Windy Dryden, un terapeuta cognitivo-comportamentale, che ha dedicato 25 anni di studi alla procrastinazione, definisce il "rimandare a domani ciò che è nel nostro interesse fare oggi".

 

Dryden identifica i tre comportamenti tipici associati alla procrastinazione che comprendono: l'azione all'ultimo minuto, l'azione dopo la scadenza prevista o l'assenza di azione del tutto. Questi comportamenti si manifestano principalmente in tre aree fondamentali della nostra vita: la gestione personale (che riguarda la cura degli spazi in cui viviamo, la salute e il benessere finanziario), lo sviluppo delle nostre competenze (che comprende interessi personali, opportunità di carriera e istruzione) e il rispetto degli impegni presi con gli altri (come appuntamenti e scadenze lavorative).

 

Entrando un po’ più nello specifico le ragioni per procrastinare possono variare. Ci sono motivi legittimi, come -ad esempio- malattie, disturbi emotivi, dipendenze o mancanza di competenze specifiche, che giustificano il ritardo nella presa di decisioni. Tuttavia, spesso le ragioni sono di natura psicologica. Nel nostro cervello, il nostro lato razionale, che ha una visione generale delle situazioni ed ha un atteggiamento proiettato al futuro, viene -in quei casi- sopraffatto dalla parte più “emozionale”, che cerca gratificazioni immediate e vive solo nel presente. Quando quest'ultima prende il sopravvento si può procrastinare fino all’estremo e quando questo comportamento, ci porta a ridosso della scadenza, può causare situazioni imbarazzanti o pericolose, finanche il panico.

 

Nella mente dell'individuo che tende a procrastinare, il concetto del tempo svolge un ruolo cruciale. Ognuno di noi ha un profilo temporale che influisce sul nostro orientamento nel mondo, sulle nostre scelte e sulle decisioni che prendiamo, anche se a volte non ne siamo pienamente consapevoli. Si tratta dell'ambito noto come Psicologia del Tempo, una disciplina che esamina la relazione psicologica individuale con le dimensioni temporali, comprendendo il presente, il passato e le aspettative per il futuro. Questo campo di studio è stato arricchito da contributi significativi da parte di studiosi come Philip Zimbardo. All’interno di questa teoria il procrastinatore spesso mostra una tendenza a orientarsi verso il passato negativo, concentrandosi sugli errori passati, vivendo nel rimpianto e nelle recriminazioni: una visione del mondo decisamente pessimistica. Oppure, al contrario, si presenta come orientato verso un presente edonistico, alla ricerca del piacere immediato ed evitando la pianificazione per evitare le sofferenze future, che comunque si presentano spesso sotto forma di sensi di colpa, ansia o panico. La più convincente spiegazione di questo fenomeno è fornita in un coinvolgente TED Talk di Tim Urban, un giovane statunitense noto per il suo blog molto seguito sulla procrastinazione, che ha accumulato oltre 52 milioni di visualizzazioni nei sette anni passati. Vi consigliamo vivamente di cercarlo e siamo sicuri che ne trarrete beneficio!

 

Il benessere per molti passa attraverso un cambio di prospettiva della dimensione temporale in cui il “presentismo” prevale sul pianificare e sulla tendenza al controllo e alla ottimizzazione delle proprie risorse. L'atto di pianificare non è un concetto naturale per l'essere umano moderno, a meno che non venga facilitato da un processo di ri-educazione che si inserisce nell'ambito più ampio dell'educazione finanziaria individuale: alcuni studi empirici dimostrano per esempio che chi non ha un'alfabetizzazione finanziaria sufficiente per prendere decisioni consapevoli, e pertanto prova imbarazzo e frustrazione, ed anche quando si rivolge agli esperti per un aiuto davanti all'eccessiva diversità di opzioni proposte può confondersi, paralizzarsi e restare nell’inazione. Continuando così a procrastinare.

 

C'è poi chi ritiene di non disporre "di risorse finanziarie sufficienti" per intraprendere azioni, e sorprendentemente, molti di coloro che affermano questo appartengono alle classi medio-alte. In tali casi, questo atteggiamento è alimentato da abitudini distruttive, come il concentrarsi su acquisti di grande entità a scapito della gestione quotidiana delle spese o l'acquisto impulsivo di oggetti non necessari. Continuando così a non pianificare.

 

Si potrebbero fornire ulteriori esempi, ma la verità è che questi comportamenti riflettono una mancanza di fiducia nel futuro e una delusione nel presente. Questa prospettiva, focalizzata esclusivamente sul momento attuale, ostacola la capacità delle persone di condurre una pianificazione efficace a lungo termine. Affrontare tali questioni richiede una riformulazione profonda dell'approccio finanziario, un cambiamento che può essere ottenuto solo attraverso l'educazione delle persone, la promozione della pianificazione e il rafforzamento della fiducia verso il futuro.

 

In caso contrario, continueremo a procrastinare decisioni finanziarie cruciali, mettendo a repentaglio il benessere economico, sia per noi che per le generazioni future.

 

*Il presente scritto è frutto di letture, studi e confronti tra gli autori. Il risultato impegna esclusivamente i medesimi, senza coinvolgere né rappresentare le aziende per cui lavorano

A cura di ADVISOR