Trend demografico: cosa succede se si riduce la popolazione attiva?
Invecchiamento della popolazione e basso tasso di natalità possono avere impatti non solo sul sistema sociale, ma anche finanziario. Lo spiegano gli esperti di UBS AM nella nuova puntata del video-podcast Finance Explained
I trend legati all’invecchiamento della popolazione non pongono un problema solo al sistema sanitario nazionale, ma anche a quello finanziario. Il progressivo invecchiamento della popolazione e il calo della natalità sono due degli aspetti che sono stati indagati nella nuova puntata del video-podcast Finance Explained, il format educational di UBS Asset Management prodotto in collaborazione con Will Media.
Daniela Bianco, partner di The European House Ambrosetti e direttrice Meridiano Sanità, e Teresa Gioffreda, investment strategist di UBS AM si sono confrontate su come questi due trend (all’allungamento della vita media, e la riduzione del tasso di natalità) stiano impattando sul sistema finanziario e non solo. Oggi la popolazione anziana rappresenta una quota della popolazione totale più ampia rispetto al passato, con conseguenze sul sistema sanitario nazionale italiano.
“Il sistema sanitario nazionale (SSN) è nato nel 1978, in un momento storico in cui l’aspettativa di vita di un italiano era di circa 10 anni in meno rispetto all’attuale e nessuno all’epoca immaginava che l’aspettativa di vita si sarebbe allungata così tanto” ha spiegato Daniela Bianco. “Questo ha in parte determinato un problema di sostenibilità economica e di tenuta dell’organizzazione dei servizi della sanità. Basti pensare che le persone anziane hanno un maggior bisogno di cure mediche e assistenza, e in un mondo in cui la percentuale di queste persone aumenta, aumenta anche il bisogno di incrementare servizi di assistenza e di cure, secondo quello che oggi si chiama «long term care» richiedendo pertanto maggiori investimenti”.
Ma oltre che impattare sul sistema sanitario nazionale tali trend impattano anche sul sistema finanziario evidenzia Teresa Gioffreda perché la popolazione anziana consuma molto di più rispetto a quella giovane che invece è la categoria più produttiva. Questo comporta che naturalmente ci si trovi di fronte a un deficit. Anche sul fronte dei finanziamenti al sistema sanitario che oggi provengono perlopiù dalla categoria produttiva del Paese. Quando però si riduce la popolazione in età lavorativa attiva si riducono anche i contributi che occorrono per finanziare la sanità.
Per questo è necessario trovare delle soluzioni. La più lapalissiana sarebbe quella di aumentare il tasso di natalità del Paese; un’altra più combattuta è quella di aumentare il tasso di immigrazioni. Entrambe le soluzioni aiuterebbero a contrastare l’inverno demografico. Oppure bisognerebbe aumentare l’occupazione dei giovani e delle donne.
Per Teresa Gioffreda anche la tecnologia può rivestire un ruolo importante, perché può aiutare nel processo di efficientamento dei servizi sanitari e perché guardando al futuro l’evoluzione tecnologica avrà un impatto anche sulla qualità della vita (soprattutto in settori come dispositivi medici e farmacologia).