Come per la moda uomo e bimbo,
anche il bilancio settoriale 2021 della filatura italiana
archivia l'anno in crescita (+28,7%), portando il fatturato a
2,6 miliardi di euro (rispetto al livello del 2019 resta un
divario contenuto del -6,3%). Relativamente al commercio con
l'estero, l'export riscontra una crescita pari al +28,6% (837
milioni di euro), l'import è cresciuto del +35,8% (807 milioni).
Tornano a crescere le vendite estere di filati lanieri cardati e
pettinati, rispettivamente del +28,3% e il +22,9%, mentre per i
filati misti chimico/lana si registra un incremento pari al
+16,5%. I filati cotonieri sperimentano un aumento delle vendite
oltreconfine pari al +41,5%, i filati linieri registrano,
infine, una dinamica del +23,7%. I dati vengono diffusi oggi da
Sistema Moda Italia alla vigilia di Pitti Filati 91, dal 29
giugno al 1 luglio alla Fortezza da Basso di Firenze. Vi
partecipano 114 marchi di cui 18 provenienti dall'estero (Regno
Unito, Giappone, Turchia, Romania, Perù, Cina - Hong Kong,
Irlanda, South Africa, Nuova Zelanda) a presentare le collezioni
di filati per maglieria per il prossimo autunno/inverno
2023-2024. Tante le aziende che puntano sulla fiera e
soprattutto sull'arrivo dei buyers per dare continuità ai
risultati del 2021. Anche il 2022 si è infatti inaugurato con
performance soddisfacenti: il gennaio-marzo 2022 presenta un
aumento del +21,0%, pure l'export assiste ad una dinamica
positiva pari al +34,1%, per un totale di quasi 250 milioni di
euro. Tutti i comparti in esame palesano una crescita delle
esportazioni: l'export dei filati cardati evidenzia un +56,0%,
mentre quello dei filati pettinati un +31,6%. I filati misti
chimico-lana e quelli per aguglieria archiviano rispettivamente
un +14,8% e un +10,3%. Variazioni molto accentuate interessano
anche le vendite estere dei filati di cotone nella misura del
+37,2% e dei filati di lino nella misura del +40,7%. Da
segnalare in fiera la presenza di Wild Life Wild Heat, un'opera
inedita dell'artista Maurizio Vetrugno, portata in Fortezza
grazie a una collaborazione con Fondazione Pitti Discovery e il
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.
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