"Se la famosa golden power di cui il
governo parla da oltre un anno ha un'efficacia concreta, questo
è il momento di farla valere per ottenere un nuovo piano
industriale da Beko senza chiusure e senza licenziamenti. Noi
come sindacato quel piano non lo accettiamo e continueremo le
nostre mobilitazioni per cercare di ottenerne il ritiro". Lo
dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile
del settore elettrodomestici, al termine dell'incontro tenutosi
al Mimit sulla vertenza Beko.
"Il piano di Beko - spiega Ficco - è di una violenza senza
precedenti, prevede chiusure multiple di fabbriche e di uffici,
con oltre 1.900 eccedenze su circa 4.400 dipendenti mette in
esubero quasi la metà del personale senza risparmiare alcun sito
italiano. Nell'immediato è dunque necessario che il governo
intervenga per impedire le chiusure, altrimenti la golden power
alla luce dei fatti si dimostrerebbe un vuoto proclama del tutto
irrilevante nella realtà". Secondo il segretario nazionale Uilm
"poi occorre, per rilanciare un settore in grave ed oggettiva
sofferenza, assumere finalmente decisioni che restituiscano
competitività all'industria degli elettrodomestici: la nostra
manifattura ha bisogno di poter gareggiare ad armi pari con la
concorrenza internazionale, ad iniziare dagli intollerabili
costi della energia e dagli oneri impropri che nel tempo lo
Stato ha imposto perfino alla produzione rivolta alla
esportazione. Speriamo che Beko - conclude Ficco - presenti al
tavolo aggiornato dal Mimit nel mese di gennaio un piano
industriale diverso, che costituisca una base di confronto
accettabile".
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