Nuovamente condannati in corte d'assise d'appello, ma con pene ridotte, Alessandro Panella e Luigi Zabara, i due ex caporali della Folgore accusati di concorso in omicidio per la morte di Emanuele Scieri, il paracadutista di leva originario di Siracusa, trovato senza vita nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto 1999. I giudici hanno inflitto 22 anni di reclusione a Panella e 9 anni, 9 mesi e 10 giorni a Zabara a cui la condanna è stata quasi dimezzata: in primo grado aveva avuto 18 anni. Panella invece era stato condannato a 26 anni.
I due erano stati indagati con un altro ex commilitone di Scieri ed ex caporale, Andrea Antico, che però aveva scelto il giudizio abbreviato: per lui assoluzione sia in primo grado sia al processo d'appello celebrato a febbraio scorso. Secondo la ricostruzione fatta dalla procura di Pisa, il giovane siracusano fu vittima di un grave atto di nonnismo: fu costretto ad arrampicarsi la sera del 13 agosto 1999 su una torre di asciugatura dei paracadute, in una zona isolata della caserma, e da lì precipitò per alcuni metri procurandosi gravi lesioni alla testa in seguito alle percosse subite. Secondo i magistrati gli ex caporali durante la salita sulla scaletta d'acciaio lo avrebbero colpito ripetutamente alle mani facendogli perdere la presa.
Scieri fu poi lasciato agonizzante a terra e il suo corpo fu scoperto solo nella giornata del 16 agosto ormai privo di vita. Una prima inchiesta della procura pisana si chiuse senza indagati, il successivo lavoro della commissione parlamentare e le nuove indagini disposte dalla procura hanno dato origini a un nuovo processo.
"Per il dolore provato in questi anni - ha commentato dopo la sentenza d'appello il fratello maggiore della vittima, Francesco, presente oggi nell'aula 32 del palazzo di giustizia di Firenze dove si è concluso il processo d'appello - non importa che sia stata ridotta la pena ma che sia stata affermata la penale responsabilità dei due imputati". Zabara, anche lui presente e che poi ha lasciato il palazzo di giustizia subito dopo la sentenza, "oggi si è avvicinato - ha raccontato sempre Francesco Scieri - non per porgere le sue scuse ma per dirmi che quella sera non era nella caserma Gamerra: mi spiace ma non posso credere alle sue parole e la sentenza di oggi conferma che lui e Alessandro Panella, ritenuti dalle testimonianze i più violenti, erano lì".
Non è, invece, soddisfatto delle sentenza l'avvocato Andrea Di Giuliomaria, difensore di Zabara: "L'obiettivo non era la riduzione della pena, ma la sentenza di assoluzione per estraneità al fatto. Aspettiamo la motivazione e poi valuteremo ovviamente il ricorso per Cassazione. Lo ripeto: la riduzione della pena non ci interessa". Infine, i familiari di Emanuele Scieri, assistiti dagli avvocati Ivan Albo e Alessandra Furnari, hanno impugnato per il risarcimento danni la sentenza di assoluzione, divenuta definitiva sotto il profilo penale, nei confronti di Andrea Antico: l'udienza davanti alla Cassazione è stata fissata il prossimo 18 dicembre.
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