A poco più di due anni da Vaia,
in Trentino sono stati aperti 1.255 cantieri che hanno
consentito di recuperare e portare alla vendita di circa il 70%
del legname schiantato. Questo uno dei dati salienti che
emergono dal terzo aggiornamento del report dedicato allo stato
di attuazione del Piano d'azione per la gestione degli
interventi di esbosco e ricostruzione delle foreste danneggiate
dalla tempesta Vaia del 2018, pubblicato sul sito del Servizio
Foreste della Provincia.
Il Servizio Forestale ha dunque portato a completa
funzionalità circa 2.300 chilometri di strade forestali mentre
sono stati realizzati 88 nuovi piazzali per il deposito di
legname. La spesa totale fin qui sostenuta per gli interventi
sfiora i 17 milioni di euro. Inoltre, sono stati concessi ai
proprietari forestali pubblici e privati contributi per un
ammontare complessivo pari a quasi 13 milioni di euro, per
condurre ulteriori interventi di ripristino e potenziamento
delle infrastrutture forestali danneggiate dal maltempo.
Considerando che circa 450mila metri cubi non saranno
recuperabili perché posti in luoghi inaccessibili, il materiale
raccolto ed utilizzabile equivale al 79% del patrimonio
schiantato effettivamente recuperabile.
La "rinascita" delle foreste viene resa possibile
dall'impiego di 150 mila piantine nel solo 2020. Le principali
specie coltivate all'interno dei vivai del Casteller e di
località San Giorgio a Borgo Valsugana - di proprietà della
Provincia - sono larice, abete rosso e faggio. Per quanto
riguarda il 2021, si prevede una disponibilità totale nell'arco
della stagione di circa 355 mila piantine, per la maggior parte
larice e abete rosso a cui si aggiungono in minor quantità pino
cembro, faggio e altre latifoglie. Secondo le proiezioni, la
produzione nel 2023 potrebbe raggiungere le 480 mila unità.
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