"Questo è il dono del Natale:
Cristo si identifica con ogni persona, anche quella che con
scelte sbagliate ha offuscato la propria dignità. E dunque nasce
ed è presente anche in questo carcere": così il vescovo Ivo
Muser ieri nella celebrazione prenatalizia con il personale, i
volontari e i detenuti della casa circondariale di Bolzano.
Personale della struttura, rappresentanti della Magistratura
di sorveglianza, delle istituzioni e delle forze dell'ordine,
volontari e diversi detenuti hanno partecipato alla tradizionale
liturgia della Parola nella cappella della casa circondariale di
via Dante. La direttrice reggente Mariagrazia Bregoli ha dato il
benvenuto a tutti i presenti, ha ringraziato per la possibilità
di ripetere anche quest'anno il tradizionale e sentito incontro
di Natale nella struttura di via Dante e ha augurato a tutti un
sereno 2023.
Attualmente i reclusi a Bolzano sono un centinaio: a loro il
vescovo Ivo Muser ha ricordato che "Gesù nel mistero del Natale
si china verso l'uomo. Di più: Dio si fa uomo. Questa è la
novità e anche la bellezza del Natale." Proprio alla luce di
questa identificazione di Gesù con l'umanità, ha proseguito
monsignor Muser, "fare del bene agli altri, portare umanità e
rispetto nei diversi ambiti della nostra società e ad ogni
persona vuol dire onorare Dio. Non abbiamo bisogno di una
società perfetta, ma di una società umana."
Riproduzione riservata © Copyright ANSA