Nell'ultimo anno vi è stato un
arretramento significativo dei ghiacciai delle principali vette
del Trentino, con una diminuzione progressiva della copertura
nevosa invernale, un'accelerazione della fusione estiva e un
incremento dei crolli circolari. Complessivamente, nel 2023 si
sono persi circa 65 ettari di ghiaccio, una superficie pari a 90
campi da calcio. È quanto emerge dall'ultimo rapporto della
Commissione glaciologica della Società degli alpinisti
tridentini (Sat), presentato in conferenza stampa.
Il rapporto mostra l'arretramento registrato sui principali
ghiacciai in un solo anno, con un approfondimento specifico su
alcune vette. In particolare, il ghiacciaio
dell'Adamello-Mandrone è passato da 1.362,1 ettari del 2022 ai
1.339,4 del 2023, il ghiacciaio del Lares è passato da 490,7 a
462,6 ettari e il ghiacciaio del Lares da 304,7 a 281,9 ettari.
"I dati del 2023 mostrano un arretramento importanti rispetto
alle serie storiche, sicuramente inferiore rispetto all'anno
precedente ma comunque fuori scala. La montagna si sta
trasformando velocemente, più di quanto sia in grado di
adattarsi: perdere un fronte di ghiacciaio di 100 o 200 metri
significa che il terreno intorno si adatta rapidamente e
talvolta crolla", ha detto il presidente della Commissione
glaciologica, Cristian Ferrari.
Secondo le stime presentate, alla fine del secolo quasi tutti
i ghiacciai minori del Trentino si saranno sciolti
completamente, mentre rimarranno solo piccoli ghiacciai in alta
quota.
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