È stata abbattuta nelle prime ore di martedì 30 luglio l'orsa Kj1, che lo scorso 16 luglio si era resa responsabile dell'aggressione ai danni di un turista francese di 43 anni in località Naroncolo, nel comune di Dro, in Trentino. Uccisione che ha provocato dure reazioni da parte degli ambientalisti ma anche dal mondo della politica. Dopo due ordinanze di abbattimento sospese dal Tar, la prima delle quali non indicava il nome dell'orsa, che non era ancora stata identificata dalla Fondazione Edmund Mach, nella serata di lunedì 29 luglio il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha firmato il decreto di abbattimento.
Nelle prime ore di martedì mattina una squadra del Corpo forestale del Trentino ha dato esecuzione al decreto firmato da Fugatti. L'orsa, che aveva 22 anni e tre cuccioli al seguito, è stata individuata facilmente grazie al radiocollare.
Sempre nel decreto vengono citate tutte le interazioni che Kj1 ha avuto con l'uomo, che sono sette, "tutte avvenute nei mesi estivi" dal 2017 al 2024, e i "diversi danni (68)" di cui è stata responsabile. I cuccioli, che sono in realtà esemplari sub adulti, sono rimasti liberi come previsto dal protocollo di gestione approntato quando venne uccisa Daniza nel 2014. Secondo gli esperti la captivazione dei piccoli, anche se per poco tempo, rischierebbe di renderli confidenti. Il protocollo prevede di procedere al loro monitoraggio del loro stato di salute.
Immediata la reazione del mondo della politica. "L'ho già detto al presidente Fugatti: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema", ha affermato il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. "Comprendo lo stato d'animo degli amministratori e della popolazione - ha aggiunto - ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a un'incauta scelta di sfruttamento turistico dell'immagine dell'orso in Trentino compiuta 25 anni fa. Ho richiesto a Ispra di darmi un piano di sterilizzazione nel più breve tempo possibile. Il problema degli orsi in Trentino è molto più grande" della soppressione dell'orsa Kj1 "perché c'è una presenza in sovrannumero rispetto alle stime che hanno fatto" al momento della reintroduzione. Pichetto dice che "è da valutare anche la possibilità di utilizzare gli spray come arma di difesa e naturalmente poi di fondo che fare in modo ridurne il numero, fare in modo che non aumenti il numero perché il territorio non ne può sopportare oltre".
Per la presidente dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell'ambiente Michela Vittoria Brambilla, il presidente della Provincia di Trento avrebbe "dato prova di crudeltà, di arroganza e di impotenza". "Sbaglia il ministro Pichetto Fratin. Sopprimere i singoli orsi che si dimostrano confidenti o pericolosi è proprio la soluzione che consente di conservare la popolazione di orsi, purché costituita da quegli individui che, per natura, sono poco inclini ad avvicinarsi all'uomo", risponde il vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Luigi Spagnolli.
Insorgono le associazioni animaliste, tra cui l'Enpa, che ha depositato una denuncia presso la procura della Repubblica di Trento nei confronti del presidente Fugatti per violazione dell'articolo 544 bis del Codice penale, ovvero per uccisione di animale con crudeltà o senza necessità. Mentre anche la Lav annuncia l'intenzione di denunciare il presidente della Provincia di Trento, Leal chiede "immediato accesso agli atti" e formalizza anche "la richiesta che venga fatto un esame necroscopico alla presenza di un esperto di parte" dell'associazione. Infine il Codacons annuncia un esposto alla magistratura locale per chiedere "di indagare sull'operato del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che come noto ha firmato ieri un decreto disponendo il prelievo dell'esemplare di orso Kj1 tramite abbattimento".
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