Il gip di Trento, Enrico Borrelli,
ha rigettato le richieste di revoca degli arresti domiciliari
per il pubblicista Lorenzo Barzon (sospeso dall'albo dei
giornalisti) e per l'architetto Andrea Saccani. La decisione è
arrivata nella giornata di oggi, all'indomani degli
interrogatori di garanzia dei due indagati nella maxi inchiesta
sulla presunta associazione a delinquere per condizionare gli
appalti in Trentino Alto Adige.
A diverso titolo, Barzon e Saccani sono ritenuti dalla
Procura di Trento tra le persone chiave nel presunto sodalizio
che faceva capo al magnate austriaco René Benko.
Il gip, nel confermare la misura cautelare per entrambi, ha
tuttavia stralciato il divieto per gli indagati di comunicare
con l'esterno. Un provvedimento analogo è stato preso dal
giudice nei giorni scorsi per l'architetto Fabio Rossa, per cui
è stata analogamente rigettata la richiesta di revoca degli
arresti domiciliari.
Attualmente, l'unica indagata ad ottenere la revoca della
custodia cautelare, trasformata dal gip in obbligo di firma
durante l'interrogatorio di garanzia, è stata la sindaca di Riva
del Garda, Cristina Santi.
Nel frattempo, anche l'avvocato Giovanni Rambaldi, in
rappresentanza dell'imprenditore trentino Paolo Signoretti, ha
depositato la richiesta di riesame della misura cautelare.
L'udienza in camera di consiglio del Tribunale del riesame di
Trento è fissata per la prossima settimana.
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